Il sondaggio è stato condotto dall’università Iulm di Milano, realtà all’avanguarda sull’offerta formativa relativa ai professionisti del futuro e dell’arte. Il target di 200 matricole riguarda gli iscritti alle seguenti facoltà: Arti, design e spettacolo; Turismo: cultura e sviluppo dei territori; Arti, Turismo e Mercati.
La ricerca è stata pubblicata in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2013-2014. Per la maggiore gli studenti interrogati, di cui il 35%, dichiarano di aspirare al mestiere di curatore d'arte, mentre il 20% sogna di diventare consulente e manager di fondazioni culturali e artistiche, di gallerie o di case d'asta.
Tra le altre professioni ambite abbiamo: il critico d'arte (15%), il funzionario nelle istituzioni che si occupano di beni culturali (10%), la guida turistica (8%), lo stimatore di opere (5%), il conservatore di musei (3%). E’ stato, poi, effettuato un monitoraggio di circa 50 testate internazionali tra le più autorevoli e prestigiose realizzato dall'Università Iulm per individuare le tendenze maggiormente significative sui nuovi mestieri legati ai beni culturali. E’ stato rilevato come le aspirazioni lavorative degli universitari italiani vadano a rispecchiare in maniera fedele quello che è il trend relativo ultimi anni.
Siamo negli anni della crisi e dunque si cercano nuove strade in materia di mercato del lavoro e professioni. La cultura rientra tra i protagonisti di un nuovo Rinascimento andando a dare forma al mestiere del domani, quello del manager dell’arte. Tale figura mescola un rinnovamento che è capace di congiungere tradizione e tecnologia, la comunicazione con i giusti modi, senza andare a banalizzare la cultura.
Il curatore, il manager, il responsabile, il direttore, ce ne sono tanti, la professionalità deve, però, essere unica.
Queste sono le parole del quotidiano francese “Le Monde”, in merito al mestiere di curatore d’asta, a cui si riferisce come "il lavoro più giovane del mondo": "I curatori d’asta devono avere mille talenti con una formazione completa e l'economia che diventa protagonista per un lavoro senza riposo".
Per il New York Times i curatori d’asta sono "vere e proprie celebrità del mondo dell'arte", mentre il tedesco Die Zeit parla di "una specie di 'dj' dell'arte, colui che sceglie i pezzi migliori da inserire nella colonna sonora vincente e di successo".
In quali paesi si può trovare maggiore spazio per questa professione? In Inghilterra furono i primi a coniare il termine “cu rator”. Da tempo, questi, considerano l’arte come una importante risorsa, così come le professioni collegate a queste.
A seguire i tedeschi, in ascesa, e francesi, un po' più tradizionali, ma sempre pronti a difendere e a veicolare il proprio patrimonio culturale.