Liquidazione Coatta Amministrativa

La Palestra è ferma e i lavori restano incompiuti


E’ la data dello scorso 29 Aprile, quella in cui, il responsabile del servizio, l’arch. Antonio Pignatelli, ha emesso una determinazione importante, che aveva in oggetto: "Lavori di costruzione di una Palestra annessa alla scuola media per attività scolastiche ed extrascolastiche. Presa d'atto di messa in liquidazione coatta amministrativa dell'impresa esecutrice Areacoop scarl e dei lavori eseguiti alla data della messa in liquidazione. Individuazione del critercio di scelta del nuovo contraente per ultimazione dei lavori".

Cos’era accaduto?
Il ministero per lo Sviluppo economico, lo scorso 17 febbraio, aveva nominato il commissario liquidatore per Areacoop, individuato nella persona di Danilo Tacchilei.
Dunque, era stata liquidata dal Comune di Pomarico la parcella per il redattore del progetto esecutivo, l'ing. Antonio Popolizio, che aveva preso atto, in data 25 ottobre 2013, che  l'importo dei lavori eseguiti dall'impresa ammonta a 345.607,34 euro, ovvero al 74,37%% dell'importo complessivo del contratto, la società è fallita. A questo punto il lavoro s'è bloccato.

Insomma, arrivati a questo momento, la struttura in cemento non sembra che un capannone, un elemento pessimo che viene fuori accanto all'asilo e davanti alla scuola del quartiere "A. Moro", tra tutte le altre che sono state abbandonate dall’incuria dell’amministrazione.

Le spese tecniche rientranti nell’investimento sono di 700.000,00 euro, tale somma sarebbe destinata alla Regione Basilicata nell’ambito dei Pois (Piani di offerta integrata di servizi) del Programma operativo 2007-2013; tanto che già a ottobre 2007 era stato approvato il programma preliminare dell’intervento, redatto in quel caso da colui che era il tecnico comunale, l’arch. Pignatelli. Il progetto finale era stato approvato, invece, solamente il 28 febbraio 2011, redatto appunto da Popolizio.
Al momento, in sostanza il Comune può interpellare o sta interpellando i soggetti che «Hanno partecipato all'originaria procedura di gara a partire dal soggetto che ha formulato la prima migliore offerta», per andare a stipulare il nuovo contratto di completamento dei lavori.

Il fallimento dell'Areacoop, oltre ad andare a creare un gran danno sociale ed economico diretto, ne ha creato uno indiretto, andando a costringere, come s'è trovata la società a lasciare cantieri interrotti e, alla fine, ad operare nemmeno a metà. I lavori sarebbero dovuti terminare a giugno ma il cronista, purtroppo, andando a considerare i ritardi che si stavano palesando, era stato un Nostradamus dell’avvenire, intuendo che probabilmente tutto ciò che era stato programmato, non si sarebbe realizzato. Alle situazioni peggiori, però, non c’è mai fine.