Negli ultimi 8 anni registrate 158mila chiusure
L’emorragia di imprese, giovani e meno giovani, non accenna a placarsi. A certificare l’onda lunga della crisi, non solo le 166 vertenze attualmente sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico, ma anche l’analisi del Centro Studi della CGIA di Mestre sugli ultimi 8 nerissimi anni dell’economia artigiana tricolore. Partiamo da qui, dalle 158mila chiusure che dal 2009 ad oggi hanno interessato altrettante imprese, tra botteghe artigiane (145mila) e piccoli negozi di vicinato (i restanti 12mila).
Un crac da 400mila dipendenti
Un crac spaventoso, una voragine occupazionale che ha ingoiato circa 400mila dipendenti. Tra le cause del profondo rosso, secondo la CGIA, la crisi in primis, con il suo triste corollario: il calo dei consumi, le tasse, la burocrazia, la mancanza di credito, il costo degli affitti e lo strapotere schiacciante della grande distribuzione.
Strage nell'autotrasporto, tiene il settore dell'estetica e benessere, boom per il design
La strage di imprese ha colpito quasi tutti i settori artigiani abbattendosi in particolare su quello dell’autotrasporto (-30%), seguito da falegnameria (-27,7%), edilizia (-27,6%), mobilifici (-23,8%). Tengono e crescono, invece, gli “artigiani del benessere”, con parrucchieri ed estetisti che fanno segnare un +2,4%. Ancora meglio va ad alimentaristi (+2,8), taxisti/autonoleggiatori (+6,6), gelatieri-pasticceri (+16,6) e designer (+44,8%).
E sul tavolo del Ministero ci sono 166 gravi crisi aziendali
Venendo invece alle crisi in corso, sono 166, con un totale di oltre 190mila lavoratori coinvolti, dall’industria all’artigianato, le emergenze imprenditoriali all’esame del Tavolo di confronto aperto al Ministero dello Sviluppo Economico. La stragrande maggioranza (74) delle aziende sedute al tavolo del ministero ha più di 500 dipendenti, seguono quelle con 251-500 addetti (38), poi le 24 con 151-250 lavoratori e le sedici con 100-150, infine le 14 con meno di 100 lavoratori.