Casa venduta all’asta ed un uomo, nel Brindisino non regge il dolore, impiccandosi, forse andrebbe cambiata la legge sul pignoramento della prima casa.
In provincia di Brindisi si compie un’ennesima tragedia. Livio Chierigato, 65enne si è impiccato ad uno degli alberi presenti in giardino, nell’abitazione dove abitava da poco tempo. Il corpo è stato scoperto dalla moglie, Genoveffa e le figlie, le quali, rientrate presso l’abitazione ad ora di pranzo, si sono accorte che l’uomo non aveva fatto ritorno dal giardino, luogo in cui quest’ultimo amava intrattenersi.
Alcun tentativo è valso a salvare la vita di Livio, che era ormai morto. I vicini, allertati dalle grida, hanno aiutato le donne a tirare giù il corpo dell’uomo. Sul posto sono sopraggiunte le forze dell’ordine e l’ambulanza, ma senza poter fornire alcun aiuto.
Livio Chierigato, proveniva dal Veneto e viveva con la sua famiglia a Torre Santa Susanna fino a pochi mesi fa nella casa che la moglie aveva ereditato dalla madre, in Via Attilio Calabrese.
La crisi ha, però, colpito anche questa famiglia. Pare, infatti, che il motivo del triste gesto fosse proprio il fatto che la casa familiare, curata e tenuta come un bene prezioso, fosse stata venduta mediante un’asta giudiziaria tenutasi presso il Tribunale di Brindisi, per problemi finanziari della famiglia.
Nei mesi scorso si sono susseguite diverse scene tristi e penose, in quella via, dovute ai tentativi di sfratto, l’ultimo avvenuto con l’intervento dell’ufficiale giudiziario e della forza pubblica. Immagini drammatiche per famiglie che vivono, comunque nel rispetto della legge.
La famiglia, ora distrutta, ha sempre vissuto con dignità. L’uomo non ha sopportato il dolore di aver dovuto abbandonare la casa forzatamente e chiedere aiuto al Provinciale dei Carmelitani di Torre Padre Enrico, ormai senza dimora, dove sono stati ospitati.
I commenti rabbiosi dei concittadini si sprecano, mentre ormai, sul portone della casa dei Chierigato, avvolta da un solenne silenzio, compare un cartello con la dicitura “Vendesi”.