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L'Italia eliminata dal Mondiale ci costa centinaia di milioni


Il fallimento degli Azzurri di Giampiero Ventura porterà effetti non soltanto a livello sportivo ma anche economico

Quanto vale il fallimento calcistico dell'Italia e l'eliminazione dal Mondiale di Russia? Oltre alla macchia sportiva, le testate economiche e sportive hanno già cominciato ad analizzare le ricadute economiche sul territorio dell'addio al sogno della nazionale. Molto interessante ad esempio quanto spiegato da La Stampa. Secondo il quotidiano torinese l'uscita dai Mondiali provoca almeno tre effetti negativi: uno è dovuto all'indotto diretto (abbonamenti televisivi, campagne pubblicitarie mirate, acquisto di televisori) che secondo Stefano Empoli, presidente dell'Istituto I-com intervistato dal quotidiano torinese, valgono tra i cento e i 200 milioni di euro.

C'è poi un effetto psicologico legato agli andamenti di Borsa: a fronte di Nazionali vincenti alcuni studi dimostrano un andamento positivo dei titoli. Infine, l'export del made in Italy verso il paese ospitante cresce ma in questo caso, dice l'economista, le sanzioni verso la Russia avrebbero comunque frenato questo effetto.  Empoli sostiene però che c'è anche un effetto positivo verso l'economia: di fronte a grande manifestazioni sportive aumenta l'assenteismo in concidenza con le partite.

I costi della sconfitta a livello sportivo

Magra consolazione, certo, anche perché non c'è solo l'indotto economico ma anche la perdita di immagine del brand Italia. Sempre su La Stampa è spiegato che l'accesso valeva 8,2 milioni di euro con un bons che arriva a 32,7 milioni in caso di vittoria. C'è poi una perdita secca di ricavi da sponsor di quattro milioni di euro. Il merchandising della nazionale sarà ovviamente molto meno appetibile e le entrate legate alle royalties della federazione sono destinate a diminuire (secondo il Sole 24 Ore nell'anno del Mondiale Brasiliano valevano 2,7 milioni di euro). Il contratto con la Puma è di quasi venti milioni di euro. Nel 2016 il fatturato della Figc, grazie all'Europeo di Francia, è arrivato a 174 milioni di euro.

Il Corriere della Sera ricorda anche quanto costa alla Fifa la mancata presenza dell'Italia: anche in questo caso si parla di una perdita secca di cento milioni di euro. I diritti tv legati alle partite degli Azzurri sono tra i più ricchi e non a casa, ricorda il quotidiano di via Solferino, «dei 50 eventi maggiormente visti nel nostro Paese 49 sono legati a partite di calcio» e 32 sono le partite dei Mondiali. Il prodotto in chiaro per il Mondiale è più caro di quello dedicato alle pay tv e il nuovo bando aveva già previsto un rialzo rispetto ai 26,3 milioni che paga attualmente ogni anno la Rai. Ne 2014 fra Rai e Sky alla Fifa erano arrivati circa 180 milioni di euro.

Infine, bisogna considerare l'indotto indiretto: locali, bar, ristoranti. Secondo il Giornale vale circa dieci milioni di euro - cifra quantificata anche ascoltando la Confcommercio - e potrebbe frenare la crescita del Pil. Nel 2006, quando vincemmo il Mondiale, il prodotto interno lordo cresceva del 4,1 per cento. Ma non è detto che fosse solo merito della sola squadra di Lippi. Di certo, però, il fallimento azzurro non aiuterà l'economia nel 2018.


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