Asta Giudiziaria

L'intero paese evita lo sfratto al tartassato


L'intero paese evita lo sfratto al tartassato

MASAINAS. Ha rischiato di essere linciato il nuovo proprietario dell'immobile, messo all'asta dal tribunale civile di Cagliari, quando si è presentato con l'ufficiale giudiziario per prendere possesso dell'appartamento di Via Roma 31. Ad attendere l'arrivo del funzionario del tribunale di Carbonia c'era una folla arrabbiata e pronta ad impedire che venisse notificato alla vittima dell'asta giudiziaria, Natalino Nassitti, il provvedimento di sgombero.

Urla e qualche spintone hanno convinto l'acquirente ad abbandonare il campo e a rinunciare, per il momento, ad entrare nell'edificio di due piani pagato all'asta 60 mila euro. A Masainas si è assistito alle stesse scene del dramma vissuto a Terra Segada una settimana prima: sono cambiati gli autori principali ma le comparse e la trama del terribile dramma sociale era lo stesso: via dalla casa per insolvenza dovuta alla crisi economica del territorio.

Lo stesso film visto a San Giovanni Suergiu, a Cortoghiana, a Masainas, ma negli ultimi due casi la rivolta delle partite Iva, delle associazioni imprenditoriali e di alcuni movimenti ha imposto all'ufficiale giudiziario di fare marcia indietro. «Non passa più la logica dello sfratto selvaggio - ha detto Giampiero Marras di Sardigna Natzione -, non si mette in strada chi ha lavorato per 40 anni, ha cercato di investire per incrementare l'azienda e alla fine si trova a dover vivere in una grotta». A Masainas, in via Roma, c'erano tutti quelli che non accettano che qualcuno speculi sulle disgrazie altrui. «La mia è stata una vera e propria disgrazia - ha raccontato Natalino Cassitti, titolare del ristorante Hotel Des Gourmets -. Nel'97 ho contratto un prestito di 110 milioni di lire, ma nel 2001 è cominciata la crisi e non sono stato in grado di onorare il debito con la banca. Avevo ipotecato la casa e il locale del ristorante. Dopo 46 anni di lavoro mi trovo senza nulla».

Sposato e padre di due figli, il ristoratore di Masainas quando i coperti nel suo locale superavano le 100 unità al giorno non ha mai ritardato di un giorno nel versare i ratei semestrali alle banche. Poi gli avventori sono scomparsi e il debito, per via degli interessi insopportabili, è salito alle stelle. Qualche amico ha cercato di dare una mano alla famiglia Nassitti offrendo al nuovo proprietario 80 mila euro, ma c'è stato il gran rifiuto e la proposta di cedere l'immobile a prezzo raddoppiato. Insomma dopo le banche anche i privati vanno a caccia di soldi senza sudare.

Per oltre 4 ore, ieri, la strada principale di Masainas è rimasta bloccata sotto l'attenta sorveglianza dei carabinieri che non hanno avuto motivo per intervenire. Il Movimento artigiani e commercianti liberi, il Movimento pastori sardi, agricoltori e gente comune sono riusciti, ancora una volta, ad impedire che l'ufficiale giudiziario notificasse il provvedimento di sfratto esecutivo. C'era gente dappertutto: sul davanzale della casa, nel cortile, nella camera da letto, in cucina nell'andito: «Conosciamo Natalino - hanno aggiunto Valentina Mereu e Maria Grazia Ollargiu - e riconosciamo che non merita un simile trattamento. Saremo con lui fino in fondo».

Intanto il movimento Artigiani e commercianti Liberi ha deciso di inoltrare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di cagliari. Si chiede di verificare la regolarità delle aste giudiziarie, e già alcune centinaia di persone hanno sottoscritto il documento. «Siamo pronti a verificare con il questore di Cagliari - ha detto Andrea Impera - la possibilità di evitare lo sfratto di questa famiglia».

fonte: LaNuovaSardegna.gelocal.it


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