Con la vendita coatta dei beni si offre un risarcimento ai creditori, con forte sofferenza dei venditori.
La Cancelleria fallimentare di Modena ha rilevato che fino al 2009 si contavano 400 procedure di nuove esecuzioni immobiliari. Le vendite, avevano, però, un certo equilibrio. Il trend è cambiato già a partire dall’anno successivo, per poi subire un calo nel 2011. Ovvero, fino al 31 dicembre 2010, le esecuzioni hanno raggiunto una media di 800 procedure all’anno, con una vendita invariata.
Nel 2011, le procedure aperte sono state 820, si sono quindi contate quasi più di due esecuzioni immobiliari al giorno. E per le vendite? Nonostante la delega ai professionisti, quale modo per spingere il mercato a rinfrescarsi, solo il 40% è arrivato alla vendita. Questo significa che le aste spesso sono vuote. La vendita generalmente arriva al quarto o quinto incanto, quando i prezzi sono bassissimi e, va detto, non in grado di soddisfare le ragioni dei creditori.
La disponibilità economica non è più la stessa, sia per gli acquirenti d’asta che in primis per le imprese, che spesso si vedono sottoposte alle procedure concorsuali.
Il mese di gennaio è stato un mese triste per il Tribunale di Modena: ben 13 procedure di fallimento. L’Istituto vendite giudiziarie di Modena sottolinea un dato importante: se le aste giudiziarie restano deserte, i rischi di non risarcire i debiti aumentano, andando a galvanizzare interi indotti produttivi.