L’atto è stato depositato dal liquidatore fallimentare Giancarlo Guarini. L’obiettivo è cercare di vendere l’immobile.
L’asta competitiva è una vendita agli incanti dove i partecipanti gareggiano sulla base di regole prefissate al massimo rialzo o al minimo ribasso.
Attraverso questi soldi, il liquidatore, l’avvocato Giancarlo Guarini, nominato dal consiglio di amministrazione della società, farà fronte ai debiti di Effetto Serra, circa 500 mila euro.
Tra questi poco meno di 300 mila euro sono debiti nei confronti della banca di Alba, circa 100 mila verso il condominio, il resto verso professionisti e fornitori.
La scelta del concordato era necessaria per evitare la dichiarazione di fallimento e le eventuali azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori.
E’ stata, dunque, presentata una proposta e un piano di rientro ai creditori, riservandosi di depositare i documenti e la attestazione entro il termine che il tribunale assegnerà. Il debitore entro questo termine potrà quindi prendere sotto esame e negoziare il piano, eventualmente anche convertendolo in un accordo di ristrutturazione dei debiti.
Il socio di maggioranza era Aeg coop e durante lo scorso anno aveva deciso di acquistare parzialmente le quote della cooperativa Rosse Torri per arrivare a una percentuale significativa e dare vita a un proprio progetto che prevedeva di ristrutturare l’immobile, soluzione resasi indispensabile, dato il grande degrado e creare un centro culturale e di riferimento per il mondo cooperativo.
L’operazione, però, non fu portata a conclusione. Il consiglio di amministrazione con un presidente espresso da Aeg (il vicepresidente della coop Gianni Cimalando) si è dimesso in massa.
E, nonostante riunioni di carattere pubblico e privato, per interrogarsi sul futuro di un edificio simbolo della città, non è stato possibile arrivare ad una soluzione. Nella spa, una quota significativa di azioni ha fatto riferimento a Italo Cossavella mentre molti eporediesi doc avevano investito cifre simboliche alla nascita di Effetto Serra. Da Carnevale, ha chiuso anche l’Abcinema e l’edificio è adesso vuoto. Si sta pensando ad un’operazione di acquisto e recupero per il Comune di Ivrea, che ha presentato al ministero una richiesta di finanziamento nell’ambito di un bando per la valorizzazione dei beni culturali nell’ambito dei progetti dell’Expo 2015. Si attendono, dunque, le risposte da parte del ministero, nel frattempo tutto tace.