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Italia, diminuiscono i fallimenti 2016


Secondo quanto evidenziavano pochi giorno fa gli ultimi dati forniti dal Cerved, in Italia – per il secondo anno consecutivo – il numero dei fallimenti è calato. La diminuzione è stata piuttosto significativa, e pari all’8,5% in meno del 2015, conducendo tuttavia il totale a quota 13.500 unità, un livello che è comunque quasi doppio rispetto al 2008, prima dell’avvio di questa lunga crisi economico finanziaria che non ha evidentemente ancora cessato di stringere la propria morsa sul tessuto socio imprenditoriale italiano e, in particolar modo, sulla vita delle piccole e delle medie imprese operanti nella Penisola.

Un miglioramento generale

Ad ogni modo, giova iniziare questo breve approfondimento sull’evoluzione dei fallimenti ricordando che il miglioramento statistico rilevato dal Cerved riguarda tutti i settori della nostra economia, pur con ritmi e velocità differenti tra di loro. Per esempio, i fallimenti riscontrati nel settore delle costruzioni si sono ridotti dell’11,1%, mentre quelli dei servizi hanno ridotto la propria incidenza e diffusione dell’8,7%. Più tenue e sotto la media è stato il calo dei fallimenti nel settore dell’industria, per un passo indietro del 5,8%: in ogni caso, è anche vero che l’industria è certamente il settore con le migliori prestazioni, considerato che rispetto al periodo pre-crisi (cioè, al 2008 che sopra abbiamo indicato convenzionalmente – e non – come l’inizio della lunga difficoltà economico finanziaria italiana), a portare i libri in tribunale nel 2016 sarebbe stato solamente il 25% in più, contro un +81% evidenziato dal settore delle costruzioni e un +100% nel settore dei servizi. Più nel dettaglio, tra i settori industriali – però – non tutti mostrano un calo dei fallimenti: crescono infatti i numeri per le procedure fallimentari nella metallurgia e nel sistema moda, mentre sono positivi i cali nell’hi-tech, nell’automotive, nella componentistica e nella meccanica.

La distribuzione geografica

Per quanto concerne la ripartizione geografica, le statistiche ora diffuse dal Cerved sottolineano come i miglioramenti più spinti e incisivi, con riduzioni addirittura in doppia cifra, e pertanto ben superiori alla media nazionale, sarebbero stati riscontrati nel Nord Ovest e nel Nord Est. Altrove i cali sono visibilmente più limitati, mentre sembra purtroppo in controtendenza il mondo delle Isole, valutato che sia in Sardegna e sia in Sicilia si manifestano degli incrementi nelle procedure fallimentari durante il 2016.

In calo le altre procedure concorsuali

Ancora, Cerved sottolinea come la forte riduzione del ricorso allo strumento del concordato preventivo abbia ridotto significativamente le altre procedure concorsuali. Per averne dimostrazione, sia sufficiente ricordare come tra il mese di ottobre e quello di dicembre dello scorso anno il livello si è dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre per l’intero anno la diminuzione è stata di un notevole 35%. Sono di contro in forte crescita le liquidazioni in bonis, influenzate soprattutto da quanto avviene nel settore immobiliare (+67%). Il dato complessivo mostra comunque un aumento del 3,8%, anche al netto del settore immobiliare, indicando che probabilmente sta maturando un vistoso peggioramento nelle aspettative degli imprenditori, conclude il comunicato di Cerved in relazione a tale dossier.


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