Concordato Fallimentare

In questo anno più concordati e meno fallimenti per imprese


Il saldo del primo trimestre resta, però, negativo, giacché conta -24mila imprese, ma l'inversione di tendenza è netta rispetto all'anno scorso, dove si contava un -31mila imprese.
I fallimenti crescono del 22% e i concordati fallimentari del +34%.

Su questi risultati ha avuto una forte influenza il rallentamento delle cancellazioni e il calo delle iscrizioni, sceso a 3mila unità in meno rispetto al primo trimestre 2013, il 2,7%.
L'effetto sullo stock delle imprese esistenti si attesta dunque a 6.012.366 unità, di cui 1.390.064 (il 23,1%) artigiane. «La riduzione delle chiusure è un segnale positivo, le imprese cominciano ad avvertire che il vento dell'economia sta cambiando e cercano di restare aggrappate al mercato per cogliere le opportunità di rilancio dei consumi», ha spiegato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.

Il contributo positivo maggiore, appartiene alle imprese costituite in forma di società di capitali che stanno aumentando del +9.387. C’è poi un saldo positivo +557 unità anche per le "altre forme" che sostanzialmente corrispondono alle cooperative. Guardando alle Regioni, tutte - con l'unica eccezione del Lazio, praticamente stabile (+0,01%) - evidenziano saldi negativi nei tassi di crescita, con in testa Friuli (-1,17%), Marche (-0,81%) e Piemonte (-0,78%).
Tra i settori, saldi positivi si registrano unicamente nel noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+1.817 unità, per una crescita superiore all'1%), nell'assistenza sociale (+332) e nella fornitura di energia (+213). Rispetto al trimestre 2013, pur continuando a far registrare un segno "meno", i tre settori più numericamente consistenti dell'economia evidenziano tutti un'inversione di tendenza, con perdite dello stock più contenute: costruzioni (-0,98% contro -1,40%), commercio (-0,45% contro -0,59%) e attività manifatturiere (-0,65% contro -0,88%).

Il primo trimestre 2014 ha visto registrare per le procedure fallimenti una sensibile crescita in tutte le aree del Paese rispetto allo stesso periodo del 2013: tra gennaio e marzo, infatti, le nuove procedure sono state circa 3.600, il 22% in più rispetto al 2013.
Le domande di concordato sono aumentate del 34,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. Una procedura fallimentare su 4, iniziata tra gennaio e marzo, ha riguardato aziende del commercio (+ 24%).
A risentirne è anche il comparto manifatturiero. Questi i dati rispetto al 2013: abbiamo 763 fallimenti di imprese industriali, ed un 22,5% in più rispetto all’anno precedente.
Non va bene neanche l’edilizia che sale del 20,1%. Va detto che l’avviarsi di una procedura concorsuale è sempre il frutto di un periodo di perdurante sofferenza dell’impresa.


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