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In Francia andranno all’asta i vini presidenziali


François Hollande avrebbe espresso la volontà di voler rinnovare le cave dell’Eliseo, liberandosi di alcune bottiglie, che sarebbero non sufficienti ad essere servite in un pranzo ufficiale ed acquistandone altre meno costose.

Entro la fine del mese, infatti, un decimo della riserva del presidente che conta un numero di 1.200 bottiglie, verrà messo all’asta, alla casa d’aste Drouot di Parigi.

Le bottiglie sono state scelte dal sommelier del presidente, Virginie Routis, che era alla carica dal 2008. Saranno venduti all’incanto delle bottiglie di prestigio, come un Petrus del 1998 stimato 2.200 euro, ma vi saranno anche bottiglie di minore valore.

Si tratta di vini francesi, con prevalenza di Borgogna e Bordeaux, le due regioni perennemente rivali.

La cantina potrà essere rinnovata con 250.000 euro. In caso di guadagni superiori, il restante verrà versato al bilancio dello Stato, in modo da rinfoltirle.

Le cave dell’Eliseo sono misteriose. Furono create nel 1947 da Vincent Auriol e climatizzate nel 1982 da François Mitterrand, per poi essere rinnovate nel 1995 sotto Jacques Chirac.

Sono situate vicino al bunker antiatomico ed hanno una porta blindata. La bottiglia più datata risale al 1906 e si tratta di un cru di Sauternes, Château-Rieussec del 1906. Ai tempi della Terza Repubblica si servivano cinque, sei vini. Nella Quinta ne bastano tre.

Ad esempio si racconta che nel 1998, alla Regina Elisabetta fu servito uno champagne Pol Rogée Cuvée sir Winston Churchill del 1988. 

Con gli ultimi Capi dello Stato, c’è stato un certo calo, ad esempio Chirac amava la birra. Sarkozy è astemio, brindava sì, ma non assaggiava mai il contenuto, mentre Hollande non è un intenditore.

Insomma, un gran peccato per una riserva così ricca.


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