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Imprese del Turismo in pericolo: nel 2021 pericolo fallimento per una su sette


Il 2021 sarà forse un peggiore del 2020 per i conti delle imprese italiane, specialmente quelle legate al turismo e, a svelarlo, sono le stime del Cerved Rating agency. Basta infatti guardare i numeri per considerare il 2020 «un anno di grazia» con un crollo del 41% rispetto all'anno precedente.

Il vero problema è infatti questo 2021 in cui, forse, la ripresa delle normali attività di controllo potrebbe far esplodere la situazione debitoria delle imprese italiane.** A giudicare dalle stime di Cerved Rating Agency quest’anno si sentiranno gli effetti della brusca frenata fatta registrare dell’economia nello scorso anno e far impennare la curva dei fallimenti**.

Ovviamente c’è un diversificazione importante per settori economico produttivi, colpiti in maniera diversa dalla crisi scatenata dal Covid, ma la tendenza complessiva è quella di un alto rischio default malgrado gli aiuti statali e i cosiddetti «ristori». I numeri e le stime dicono che se, complessivamente, il tasso di rischio era del 4,5% nell’era pre Covid, salirà al 6% a fine 2021: a rischiare la chiusura sarebbero, secondo l’analisi, 115 mila imprese, con una possibile perdita di circa 300 mila posti di lavoro. I risultati peggiori, da questo punto di vista, riguardano, come prevedibile, turismo e servizi di ospitalità (alberghi e ristoranti), per cui in termini settoriali ci sono le prospettive peggiori, con tassi probabili di default che arrivano, nei casi peggiori, al 14%. In pratica, un’azienda su sette che opera nel turismo rischia di portare i libri in tribunale ed essere costretta a chiudere definitivamente.

Fonte: Corriere della Sera


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