Una nuova pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha supportato il principio fortemente difeso e portato avanti dal Movimento per i diritti dei consumatori, dichiarando illegittime le ipoteche iscritte da Equitalia sugli immobili dei debitori per cifre non superiori agli 8.000,00 euro e nel caso in cui non ne sia stato dato preavviso al soggetto interessato.
La sentenza de qua (numero 4077, pronunciata il 22 Febbraio 2010), ravvisa nelle ipoteche immobiliari per importi così bassi uno strumento predeterminato allo scopo di realizzare un’espropriazione immobiliare.
Il limite di 8.000,00 € nasce proprio dall’esigenza di eguagliare da questo punto di vista l’ipoteca all’espropriazione immobiliare che, in base appunto all’art. 77 del D.P.R. 602/1973, può essere attivata solo per debiti ai danni dell’Erario superiore a tale importo.
Ora il Movimento di Roma di cui sopra, per conto del legale Laila Perciballi, chiede ad Equitalia l’apertura, nel più breve tempo possibile, di uno sportello di conciliazione attraverso il quale sia possibile portare avanti le pratiche di cancellazione delle ipoteche già iscritte per cifre al di sotto del limite confermato dalla Corte di Cassazione.
Si tratta come intuibile di un grande passo avanti per tutti i contribuenti vittime di un uso improprio di tale strumento da parte di Equitalia.
La cancellazione dell’ipoteca rende del resto anche più facile un’eventuale compravendita dell’immobile.
L’auspicio di Federcontribuenti è anche quello di un ridimensionamento del campo di intervento e della scelta degli strumenti utilizzati da Equitalia, grazie alla conferma ottenuta dalla magistratura.
Prossimamente sarà possibile valutare meglio gli effetti di questa pronuncia su un Paese, il nostro, che ha registrato nell’ultimo anno un aumento del numero di immobili pignorati pari al 13,4%.