Aste Immobiliari

Immobili all’asta e agevolazioni fiscali


Fino al 31 dicembre 2016 gli italiani hanno una ragione in più per cercare di acquistare i numerosi immobili all’asta disseminati su tutto il territorio nazionale.

Il Legislatore ha infatti previsto una allettante agevolazione fiscale per chi acquistare beni immobili all’asta giudiziaria.

Ma di cosa si tratta e qual è l’entità e la portata di questa interessante agevolazione fiscale?

Immobili all’asta: l’agevolazione fiscale

L’interessante agevolazione fiscale che approfondiremo in questo paragrafo ha rivoluzionato il mondo delle aste giudiziarie incentivando i potenziali acquirenti. Fino al 31 dicembre 2016, infatti, chi acquista un immobile all’asta giudiziaria potrà godere di un’importante agevolazione fiscale: in particolare, dovrà corrispondere l’imposta di registro in misura fissa pari a 200 euro.

L’intervento del Legislatore volto ad incentivare l’accesso alle aste giudiziarie ha così drasticamente ridotto l’imposta di registro che dal 9% (importo calcolato sul valore dell’immobile oggetto di asta giudiziaria) scende a 200 euro, in misura fissa.

Ovviamente, i requisiti per poter beneficiare di questa interessante agevolazione fiscale sono molti. Nel paragrafo che segue approfondiremo il reale funzionamento del bonus fiscale.

Immobili all’asta e bonus fiscale: come funziona?

Per prima cosa, è necessario stabilire quali categorie di soggetti possono beneficiare dell’agevolazione fiscale sull’acquisto di immobili all’asta giudiziaria. Le categorie di soggetti sono due:

  1. i privati possono godere dell’applicazione del bonus fiscale, a patto che acquistino un bene immobile all’asta giudiziaria come “prima casa”. In particolare, il privato non dovrà avere altri immobili intestati e non dovrà rivendere il bene nei primi cinque anni. Qualora il privato violi una di queste condizioni, perderà ovviamente il bonus fiscale e sarà costretto a corrispondere le imposte in misura piena nonché le sanzioni pari al 30% del valore dell’immobile acquistato all’asta giudiziaria;
  2. le imprese: il Legislatore ha previsto regole opposte e ben diverse per le imprese che acquistano un immobile all’asta giudiziaria. Le imprese, in particolare, dovranno impegnarsi a rivendere i beni entro cinque anni dall’acquisto. Ricordiamo che, prima che venisse approvata la nuova Legge di bilancio, le imprese erano tenute a rivendere l’immobile acquistato all’asta giudiziaria entro due anni.

Nel caso in cui l’impresa ometta di rivendere l'immobile, perderà il bonus fiscale e dovrà pagare una sanzione pari al 30% del valore dell’immobile.

Immobili all’asta: la rinuncia al bonus fiscale è possibile

Abbiamo appena parlato delle condizioni che privati e imprese sono tenute a rispettare per poter usufruire dell’agevolazione fiscale.

Ma cosa accade se il contribuente (sia esso impresa oppure privato), dopo aver acquistato l’immobile all’asta giudiziaria non voglia poi rispettare le condizioni previste dal Legislatore?

Ebbene, il privato che intenda vendere l’immobile oppure l’impresa che non intenda più rivenderlo, dovranno presentare – entro termini ben precisi - all’Agenzia delle Entrate l’istanza di rinuncia al bonus fiscale.

Solo in questo modo il contribuente eviterà di incorrere nella sanzione che abbiamo sopra citato ma dovrà corrispondere soltanto gli interessi dovuti dal giorno dell’atto e dovrà versare la differenza di imposta.

Qualora, poi, il privato e l’impresa non presentino l’istanza di rinunzia al bonus fiscale nei termini di legge, potranno sempre ricorrere al ravvedimento operoso e pagare sanzioni ridotte.

Immobili all’asta e bonus fiscale: cosa accadrà dopo il 31 dicembre 2016?

La possibilità per i privati e per le azienda di usufruire dell’interessante agevolazione fiscale ha ormai tempo limitato. Si potrà godere dell’imposta di registro in misura fissa applicabile agli immobili acquistati all’asta giudiziaria fino al 31 dicembre 2016. Il tempo, dunque, sta scadendo e ancora non si conosce la sorte e il destino del bonus fiscale.

Cosa accadrà dopo il 31 dicembre 2016? I privati e le aziende continueranno a corrispondere l’imposta di registro in misura fissa oppure l’importo dovrà essere calcolato nuovamente in misura del 9% sul valore dell’immobile oggetto di asta giudiziaria?

Sarebbe interessante conoscere il futuro del bonus fiscale anche e soprattutto nell’ottica di incentivare il ricorso alle aste giudiziarie.

I dati, del resto, parlano chiaro: dall’introduzione del beneficio fiscale le aste giudiziarie hanno conosciuto un vero e proprio boom.

Sono sempre di più i privati e le aziende che decidono di ricorrere allo strumento giuridico delle aste giudiziarie per acquistare immobili sia da adibire a prima casa sia da utilizzare per l’esercizio di una determinata attività produttiva.

Un boom, quello delle aste giudiziarie, che non può e non deve essere sottovalutato dal Legislatore, specialmente in un periodo di grande crisi economica e di crollo del mercato immobiliare.


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