Espropriazione

Illegittima espropriazione per pubblica utilità  senza termine lavori


L’ illegittimità si deve ricondurre ad un comportamento materiale della P.A., la giurisdizione spetta al Giudice Ordinario.

Cos’era accaduto? Che i proprietari di un terreno avevano agito in giudizio, con atto di citazione, convenendo il Comune, per sentire accertare che l’ampliamento di una via era stato realizzato sul predetto terreno, in mancanza della dichiarazione di pubblica utilità. Si chiedeva, allora, il risarcimento del danno.

Il Comune convenuto si era costituito in giudizio ed in via preliminare aveva eccepito il difetto di giurisdizione e la prescrizione del diritto azionato.

Il Tribunale adito aveva accolto l’eccezione di difetto di giurisdizione. L’Appello la conferma.

I proprietari ricorrevano in Cassazione, eccependo in uno dei motivi di ricorso l’erroneità della decisione impugnata nella parte in cui aveva ritenuto che i termini di inizio e fine dei lavori risultassero implicitamente dal relativo progetto esecutivo e, di conseguenza, essendo viziato un atto amministrativo, la giurisdizione sarebbe spetattata al G.A.

La Suprema Corte accogli e attesta quanto segue:

i termini di inizio e fine lavori non erano deducibili, né dall’atto di riferimento, né tantomeno da atti de relato;

è incontestata la circostanza secondo la quale il provvedimento amministrativo contenente la dichiarazione di pubblica utilità priva dei termini per il compimento dell’espropriazione e dell’opera è radicalmente nullo ed inefficace, così come è analogamente incontestata la legittimità di una loro indicazione ‘de relato, ossia facendo specifico riferimento ad un atto diverso.

Peraltro, la stessa Corte d’appello non ha affermato di aver <<esaminato il progetto e di aver appreso, dall’esame del contenuto, quali fossero i due termini in questione, ma ha piuttosto ritenuto, verosimilmente in ragione della natura e delle caratteristiche di tale atto, che il ‘richiamo ad un atto diverso, peraltro specificamente individuato ed agevolmente consultabile presso i competenti uffici comunali’ (p. 7) consentisse la necessaria rilevazione>>.

In realtà, così non era in quanto la deliberazione del Consiglio Comunale di Curno relativa al progetto esecutivo “inerente l’ampliamento e prolungamento di una strada, non conteneva riferimento alcuno ai termini stabiliti per il compimento dei relativi lavori.

Le Sezioni Unite hanno cassato la decisione impugnata, affermando che l’occupazione abusiva dell’area fosse riconducibile ad un comportamento materiale della P.A., da non ricondurre in alcun caso all’esercizio dei poteri conferiti. La giurisdizione è quindi del G.O.


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