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Il Salvator Mundi è stato acquistato da un principe saudita


Rivelata l'identità del compratore del quadro attribuito a Leonardo Da Vinci, venduto alla cifra record di 450 milioni di dollari. La casa d'aste non conferma né smentisce, ma intanto l'opera sarà esposta ad Abu Dhabi

Arrivano gli sceicchi, non solo nel calcio ma anche nell’arte. Secondo quanto ha scoperto il New York Times ad avere acquistato all'asta il Salvator Mundi .- quadro attribuito a Leonardo Da Vinci - per la cifra record di 450 milioni di dollari è stato un principe saudita, il suo nome è Bader bin Abdullha bin Mohammed bin Farhan al-Saud. Non ha precedenti in acquisti di questo genere né fonti di reddito note ma secondo il quotidiano statunitense è amico e socio del principe erede, il 32enne Mohammed bin Salman. Il Louvre Abu Dhabi ha annunciato via Twitter che il quadro sarà esposto nelle sue sale. 
 
La casa d’aste che ha trattato la vendita del quadro, Christie’s, non ha confermato né smentito l’identità del compratore. Bader non ha risposto a quanto gli ha chiesto il giornale. Il principe ha pagato oltre quaranta milioni in un momento molto delicato per le elite saudite, coinvolte in una vasta operazione contro la corruzione. Non sarebbe stato facile, dicono i giornalisti del NYT, per Christie’s verificare la solidità finanziaria dell’acquirente anche perché l’uomo non si è fatto avanti se non nelle ultime ore precedenti la scadenza del termine di vendita.
 

La storia del Salvator Mundi

Dopo essere stato creduto perso, il quadro è stato ritrovato nei primi anni Duemila e venduto una prima volta per meno di 10.000 dollari nel 2005. Da lì in poi è stato comprato e venduto più volte da collezionisti e commercianti d’arte, per prezzi sempre più alti.  A Christie’s è stato dato dal 50enne ricco imprenditore e collezionista russo Dmitry Rybolovlev, che a sua volta lo aveva comprato nel 2014 dal commerciante d’arte francese Yves Bouvier in un affare da 1 miliardo di dollari per 38 opere d’arte. Il prezzo stimato all’epoca era stato di 127 milioni di dollari, mentre Bouvier lo aveva pagato circa 50 milioni di dollari in meno nel 2013.
 

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