Asta Giudiziaria

Il Parco Minerario d'Elba va all'asta


Il Parco Minerario d'Elba va all'asta

Legambiente ha pubblicato un comunicato che riportiamo fedelmente, a seguire:
“Siamo d’accordo con quanto detto e chiesto dal Sindaco di Rio nell’Elba Claudio de Santi e da altri: la frettolosa asta per le quote della Società Parco minerario dell’Isola d’Elba è avventata, liquidatoria e potrebbe innescare una privatizzazione che punta a rimettere in ballo progetti speculativi devastanti, dentro e fuori il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (Villaggio Paese, svendita dei beni per far cassa al Coni…), che le denunce ed i dossier di Legambiente, la congiuntura economica ed il Piano del Parco Nazionale sono fino ad ora riusciti ad evitare. Per non parlare di un possibile saccheggio minerario che in parte è già in atto.”
Sono le parole di Umberto Mazzantini, responsabile nazionale Isole minori di Legambiente. Il Parco minerario attualmente è impiegato nella gestione del museo e i vari servizi al suo interno, che fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Continua il comunicato “La vicenda è il frutto avvelenato di una liquidazione delle Province mal pensata ed ancora peggio gestita che rischia di privatizzare di fatto la gestione di beni pubblici. Anche se in questi giorni abbiamo letto diverse interpretazioni errate e qualche esagerazione ha ragione chi, come l’ex presidente del Parco Nazionale e docente di geologia Giuseppe Tanelli ed il Sindaco De Santi, l’università di Firenze richiama alla tutela di un patrimonio di storia e scienza come bene dell’umanità riconosciuto anche dall’Unesco. Per questo chiediamo alla Provincia di Livorno di ritirare da questa frettolosa asta alienatoria che, per poche migliaia di euro, potrebbe regalare la Società Parco minerario dell’Isola d’Elba ad un privato. Legambiente chiede che le istituzioni, a cominciare da Parco Nazionale, Comuni e Regione, si mettano intorno ad un tavolo per trovare una soluzione che garantisca che il comparto minerario resti a tutti gli effetti un bene pubblico, che venga davvero valorizzato, a livello nazionale ed internazionale, per la bellezza, la storia millenaria e la scienza e le rarità che custodisce, creando quel lavoro duraturo e quello sviluppo sostenibile di cui le terre di Rio hanno bisogno”.

Il consiglio comunale straordinario indetto dalla giunta Galli

In tempi brevi è stato preparato il consiglio comunale straordinario per la giunta Galli. Si parlerà del futuro del parco minerario e mineralogico dell’Isola d’Elba. Il consiglio si terrà il giorno prima dell'asta per l'acquisto delle quote azionarie della Provincia, che arrivano al 75% del pacchetto, raggiungendo un valore di 11.500 euro.
Renzo Galli, il sindaco di Rio Marina che ha il 25% dele quote sociali ha chiesto il rinvio dell'asta, essendo contrario alla decisione, sebbene la comprenda ma non la giustifichi. Si dice, infatti, sorpreso dal comportamento del palazzo Granducale. E non capisce perché si voglia uscire così frettolosamente da questa risorsa.
Sappiamo che le Province sono destinate a scomparire e quindi era facile comprendere che le partecipazioni sarebbero state trasferite, ma i tempi sono stati eccessivi e senza alcun rispetto delle regole o del diritto di prelazione. Con il 75% delle quote in mando ad un'azienda si vende il tutto, compreso anche i lavoratori, senza preoccuparsi dei momenti successivi.
Secondo Galli la provincia avrebbe agito in tal senso in quanto costreta dalla legge. Sarebbe, però, necessario un momento di riflessione, in quanto anche il Comune possiede una quota del pacchetto azionario del parco e potrebbe cedere tale partecipazione, ma non già secondo il percorso della Provincia, che annulla in questo modo la storia delle miniere e del parco. L’ente era nato nel 1981 con l’istituzione della Società del Parco Minerario e Mineralogico dell'Isola d' Elba. Fu il passaggio imprenditoriale, sociale ed economico di quasi duemila ettari di giacimenti minerari e ferrosi di grande interesse culturale.

Le parole di Giuseppe Tanelli

Giuseppe Tanelli, il primo presidente del parco nazionale dell’arcipelago toscano e docente di Mineralogia dell’Università di Firenze ha spigeati che l’Elba veniva chiamata dai Greci ‘Ahetalia’, nome che poi divenne proprio della penisola. Era l'isola della fuliggine, dei fuochi, da cui si estraeva il ferro. I primi studi minerari furono condotti da Niccolò Stenone solo nel Seicento. La bellezza di tali minerali li ha resi famosi in tutto il mondo, ricercati dai maggiori musei naturalistici. Non va dimenticato che il 95% del territorio è parte  del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Questo vuol dire che si sta giocando con un patrimonio riconosciuto a livello mondiale.
Si sta attendendo, dunque, un rinvio dell'apertura dell'asta, per la quale gli interessati sembrano essere già in tanti.


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