Legge Fallimentare

Il fallimento individuale visto dal lato di chi lo approva


Approvato dal Consiglio dei Ministri il D.L. sul fallimento individuale. La normativa in esame prevede in sintesi, secondo l’ideatore, il sottosegretario Andrea Zoppini, due possibilità per il debitore: la Composizione e la Liquidazione.

Se il debitore sceglierà la prima via, potrà richiedere una consulenza gratuita agli appositi organismi di composizione della crisi. Tramite l’assistenza tecnica di tali organismi, il debitore potrà definire un “piano di ristrutturazione” del suo ammanco. Sarà poi compito del giudice esaminare il piano e valutarne la sostenibilità: in caso positivo, si potrà omologare il piano e imporlo a tutti i creditori. L’omologazione sospende ogni iniziativa ai danni del debitore, incluso il pignoramento.

L’alternativa a disposizione del debitore è la liquidazione. In tal caso, il debitore potrà mettere in vendita le sue proprietà, in tempi rapidi e senza alcun costo aggiuntivo. Può succedere che la liquidazione non riesca a coprire l’intero ammontare del debito e in tal caso la parte restante non verrà comunque più richiesta al debitore.

Il progetto di legge, secondo il suo ideatore, mira a favorire i consumatori che in sede debitoria si prestino alla collaborazione, con conseguente valutazione da parte del Giudice della buona fede degli stessi debitori.


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