Fallimento

Il fallimento della Lucchese, condanne ed assoluzioni


L'ex presidente della Lucchese dal 2005 al 2008, Fouzi Hadj, 57 anni, ha subito una condanna per bancarotta fraudolenta a sei anni di reclusione. Sono state accolte dal tribunale (presidente Gerardo Boragine, a latere Nidia Genovese e Valeria Marino) tutte le richieste del pubblico ministero Piero Capizzoto occupatosi della vicenda assieme alla guardia di finanza.

E' ampio il numero dei condannati

Sono stati sottoposti a condanna anche l'ex amministratore della Lucchese, Massimo Kutufa, a 3 anni e 8 mesi mentre per quanto riguarda la moglie del patron del club, Alisa Pilipenko, 47 anni, ucraina, una condanna di 3 anni e 2 mesi di reclusione. Alla donna erano intestati i conti correnti sui quali veniva distratto il denaro dalle casse sociali. Ad Hadj è stata comminata l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e decennale dall'esercizio dell'attività commerciale. Per quanto riguarda il commercialista lucchesse Giovanni Torre, invece, c'è stata l'assoluzione: questi ricoprì l'incarico del Cda fino al 7 maggio 2008.
Massimo Kutufa, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi. I giudici del tribunale hanno ordinato una provvisionale di 90mila euro per la parte civile assistita dall'avvocato Francesca Lenzi. La medesima somma che, durante il processo, Hadj attraverso il suo legale Florenzo Storelli voleva versare ai creditori per alleggerire la sua posizione. Parole, però, lanciate al vento che hanno creato l'ennesimo raggiero.
Hadj, ritiene di vivere in Ucraina ma pare sarebbe a Forte dei Marmi, in realtà. Non è comparso in aula e non ha risarcito i creditori. E' stato condannato a sei anni di reclusione e siamo a due condanne se comprendiamo quella del luglio 2013 al tribunale di Genova. Anche i giudici lo sottoposero ad una condanna di sei anni per bancarotta fraudolenta in seguito al fallimento della Katex Italia, ditta specializzata in import-export di vari materiali. Accusato di aver distratti 10 milioni di euro, ma anche lì era stato dichiarato contumace.  Secondo la Guardia di Finanza aveva rubato nel 2000 dalla Katex Italia diverso denaro, girandolo verso fornitori esteri. Ma per l'accusa i soldi sarebbero finiti su fondi parellali della Katex aperti in paradisi fiscali. Ci sarebbero, inoltre, una serie di illeciti internazionali dalla Guinea all'Ucraina
Un uomo abituato a bluffare: nel marzo 2010 ai finanzieri che bussarono nel lussuoso condominio di Pieve Ligure, rispose di essere il caldaista. Dovevano notificargli un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta seguita al crac da 8 milioni di euro dell'As Lucchese Libertas 1905. Ma le fiamme gialle lo hanno riconosciuto e con gip e procura, hanno trasformare il provvedimento da arresti domiciliari a detenzione in carcere: 20 giorni trascorsi nel penitenziario di Marassi.

La storia di Hadj

Hadj arriva a Lucca nell'estate del 2005 e viene dipinto come un cardiochirurgo inventore di un particolare tipo di valvole mitraliche, ma la realtà è ben altra, non aveva neanche una laurea. Si era poi spiegato, invece, che si trattava di un imprenditore nel ramo della trasformazione dei metalli con fiorente impero in Africa (Guinea Konakry) e attività siderurgiche nell'Est europa (Ucraina, Lettonia). Promette persino la serie A e scatena i tifosi con una campagna abbonamenti a un euro, riempiendo il Porta Elisa.
C'erano però chiari segni della sua reale natura. Nella stagione 2006-2007 a fronte delle richieste di pagamento, tirava fuori scuse come la morte di un parente, il compleanno, il non avere i soldi dietro. Ma Hadj non ha fratelli e compie gli anni il 27 luglio. Gli assegni protestati allora toccavano i 200 mila euro. Inoltre, soleva viaggiare su una Bentley a noleggio, facendola passare per sua.
Il fallimento non è solo quello del 19 novembre 2008, c'è stato anche quello sul campo. Si contano, infatti, circa sei allenatori in un triennio, cinque direttori sportivi e generali, dodici amministartori, novanta giocatori, nessuna qualifica ai playoff.
Agli inizi ai debiti con dipendenti, fornitori, giocatori e tesserati si è sopperito mettendo le mani sulla riduzione del capitale sociale. Dopo i bilanci in rosso sono stati coperti con assegni capriolet, ciò fino al 2008, quando la Covisoc, a fine aprile 2008, aveva denunciato la Lucchese per il mancati pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Enpals. Da qui, la triste vicenda.