Il mondo delle aste giudiziarie è sicuramente poco conosciuto, in quanto, principalmente gestito dalle organizzazioni che operano nella compravendita dei beni pignorati.
E’ un ambito in cui bisogna agire con delicatezza, perché spesso si parla di beni di grande valore, dove l’intervento del singolo, diventa difficile. Più facile che ci siano società specializzate o nomi del settore immobiliare ed edile. Sicuramente alle spalle vi è un grande numero di affari che interessa non solo immobili, ma gioielli, quadri, arredamento moderno ed antico.
Molte sono state, di fatti, le proprietà degli enti pubblici messi all’asta per poter rimpinguare le casse statali. Il parco auto ha prezzi d’accesso per chiunque. Per gli edifici, le caserme dimesse e le altre strutture, i costi sono esorbitanti e spesso vanno ricondotte a norma. Va poi messo in conto il tempo tecnico della burocrazia, spesso troppo lento e tale da rendere difficile ogni operazione.
La compravendita in asta potrebbe sembrare anche un ottimo apri-strada per la ripresa economica, se si pensa che artigiani, commercianti, agricoltori in provincia potrebbero investire meglio nell’acquistare in asta, se non venissero, ogni volta, ostacolati dalle banche che richiedono garanzie difficili da mantenere e se non vi fosse una burocrazia taglia gambe.
I fattori che stanno conducendo all’aumento delle vendite giudiziarie sono i fallimenti delle imprese medie o piccole. L’assenza di liquidità porta in crisi anche le aziende che virtualmente hanno a disposizione denaro, intrappolato nelle beghe burocratiche o nelle casse di un’altra azienda che si sta preparando a chiudere i battenti.
La compravendita in asta, sta sicuramente vivendo un momento d’oro. In media possono essere risparmiati dal 10 al 40% sul prezzo di vendita.
Il settore immobiliare 3mila e 300 aste mensili in tutta Italia , ossia +13% dal 2008. Mentre l’anno scorso le aste giudiziale sono state 44mila e non deve essere sottovalutato il fatto che il 6% di queste interessano le aste immobiliari.