Pignoramenti

I dati sui pignoramenti e le esecuzioni immobiliari


I dati sui pignoramenti e le esecuzioni immobiliari

Dal1° gennaio 2014 è scattato il divieto per Equitalia di procedere al pignoramento della prima casa Si deve trattare come già detto dell’unico bene immobile del contribuente, che non sia di lusso, che corrisponde alla residenza anagrafica.

La piaga sociale delle esecuzioni immobiliari, è però in forte crescita, nonostante gli sforzi, sostiene l’Adusbef. I dati sono stati raccolti dall’associazione nei principali tribunali alla data del 30 ottobre 2013 e proiettati al 31 dicembre. Nonostante il fenomeno sia rilevante, le cifre non sono oggetto di diffusione in forma disaggregata da parte del ministero della Giustizia.

Tra il 2008 e il 2012 pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono aumentati del 97,8%, arrivando a sfiorare i 47 mila. I dati sono portati però a crescere del 10,3%.
Nel 2012 i pignoramenti sono arrivati a 46.491; nel 2013, ossia 19 pignoramenti per giorno lavorativo per un totale di 51.271. 

Bologna segna più 37,9% e più 875 pignoramenti (da 2.307 a 3.182); seguono Rieti con un più 25,4% e Catania (più 24,2%). 

E tra tutte le città italiane Bologna registra l’aumento maggiore con 875 operazioni in più rispetto al 2012 per un totale di 3.182 pignoramenti stimati nel 2013. Seguono Lecce con più 432 e 4.183 stimati nel 2013, e Brescia con più 369 e 4.915 pignoramenti stimati per la fine dell'anno. Ma il fenomeno sembra investire interamente tutto il bel paese, come è stato ampiamente dimostrato sul sito di Federconsumatori.

Tra il 2006 e il 2007 (anno in cui vi è stata la prima rilevazione sui principali tribunali italiani) la crescita dei pignoramenti è stata in media del 23%, con aumenti superiori al 20% nelle principali città italiane, a cominciare da Roma e Milano, con aumenti che sfioravano il 29% in centri come Napoli e Venezia e un picco del 41% a L'Aquila. 

La cosa che più preoccupa è che se si andasse ad effettuare una somma dei pignoramenti dal 2006 ad oggi, il risultato sarebbe un incremento del 150,1% in otto anni, un dato assolutamente non trascurabile.


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