Esecuzioni

Giudice dell’esecuzione: asta capannoni azienda Sanzone


La decisione del giudice dell’esecuzione

E’ quanto stabilito dal tribunale di Savona per la vendita dei capannoni dell’azienda Sanzone, specializzata in prodotti per l’edilizia e chiusa definitivamente dallo scorso novembre.

La data dell’asta e  il rilancio minimo fissato dal giudice dell’esecuzione

Il giudice dell’esecuzione ha fissato l’asta per la cessione del complesso industriale per il prossimo giovedì 18 settembre alle 14,30 nel palazzo di giustizia savonese. Nel caso ci siano più acquirenti interessati a comprare gli immobili, il rilancio minimo dovrà essere di novantamila euro. Il procedimento di vendita forzata, seguito all’esecuzione, a è stato promosso dalla banca Monte dei Paschi di Siena contro la Sanzone spa, in liquidazione.

La stima dell’architetto Leopoldo Sdino

Nella stima dello stabilimento dismesso, l’architetto Leopoldo Sdino ha notato come negli ultimi anni il valore degli edifici a destinazione industriale sia diminuito di oltre il cinquanta per cento dal 2006 a oggi in provincia di Savona. Per questo motivo, il prezzo stimato per la vendita all’asta è sceso fino ai nove miliardi delle vecchie lire. Otto anni fa, ne sarebbero serviti più del doppio per entrare in possesso delle aree e dei fabbricati.

Dove si trova il complesso industriale e com’è collegato

“Il complesso industriale è ubicato in una zona pianeggiante a prevalente destinazione residenziale, caratterizzata da colture serricole e da insediamenti artigianali di dimensioni medio piccole. L’insediamento è posto a margine del collegamento tra la costa e Campochiesa e dista cinque chilometri dallo svincolo dell’autostrada e dal centro di Albenga”, specifica il consulente del tribunale nella perizia.

Da cosa è costituito il complesso e a cosa è adiacente

“Il complesso è costituito da cinque capannoni a destinazione industriale e da una palazzina a destinazione terziaria. Il nucleo originario, realizzato negli anni Sessanta, è costituito da un capannone di tremila metri quadrati. A questa struttura è adiacente un capannone di 850 metri quadri, destinato a deposito. Sul lato opposto del piazzale, costruiti nella prima metà degli anni Settanta, ci sono altri due capannoni. Entrambi si estendono su circa 1900 metri quadrati l’uno. Negli anni Novanta, a completamento dell’insediamento, è stato realizzato un fabbricato che si sviluppa su una superficie di 2500 metri quadrati, di cui circa duemila a destinati a esposizione e cinquecento a deposito”, prosegue il perito.

Infine, in corrispondenza dell’accesso principale, c’è “un edificio a due piani a uso ufficio, con una superficie complessiva di 1200 metri quadrati, realizzato nella seconda metà degli anni Ottanta e parzialmente ristrutturato a metà degli anni Novanta”.

Le future sorti del complesso industriale

Dovranno trascorrere circa venti giorni per sapere se il complesso industriale tornerà a vivere, dopo aver occupato fino a un massimo di sessantacinque dipendenti, oppure se sarà necessario un nuovo ribasso per trovare un compratore seriamente interessato.
La speranza è quella di vendere a prima battuta. Tuttavia, l’attuale cronaca ci insegna quanto sia più facile attendere e decidere per le aste a ribasso, puntando su prezzi inferiori.


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