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Giù il cappello: Borsalino è fallita, concordato respinto


La storica azienda di cappelli di Alessandria si è vista bocciare la domanda da parte del tribunale. La decisione lascia nell'incertezza 134 dipendenti, sindacati pronti a dare battaglia 

La Borsalino è fallita. Secondo quanto comunicato dai sindacati, a decretare la fine dell'azienda proprietaria dello storico marchio dei cappelli made in Italy è stato questa mattina, lunedì 18 dicembre, il tribunale di Alessandria. Una storia che - almeno con gli elementi che si conoscono al momento - sembra incredibile: i cappelli Borsalino sono ancora un brand ricercato, hanno mercato e la fabbrica produce. Eppure i problemi finanziari hanno travolto quella che, dal punto di vista del mercato, sembrava un'azienda sana e con un imprenditore pronto ad investire. Qui avevamo raccontato la vicenda. 

Secondo quanto scrive l'Ansa, il tribunale ha respinto la richiesta di concordato della Haeres Equita srl, società dell'imprenditore svizzero Camperio, che gestisce l'azienda dopo l'affitto del ramo. Lo hanno reso noto i sindacati, che nel pomeriggio incontreranno i curatori, Stefano Ambrosini e Paola Barisone, e i lavoratori. Dall'azienda, al momento, non è stata data nessuna comunicazione ufficiale. Quella respinta dal tribunale di Alessandria è la seconda richiesta di concordato, dopo quello che era stato revocato a dicembre 2016. "Abbiamo già chiesto un incontro con i curatori fallimentari e, nel pomeriggio, incontreremo anche i lavoratori", commenta Elio Bricola della Uil. "Per quel che sappiamo al momento - aggiunge - è ragionevole che i contratti del ramo d'affitto vadano comunque avanti, nell'interesse di tutti". I legali dell'azienda, secondo quanto appreso, stanno approfondendo il dispositivo del tribunale.

Che succede ora? Il contratto d’affitto scade a giugno. Sarà però il curatore nominato dal tribunale decidere che fare. Il cda sembra intenzionato a ricorrere contro la sentenza in appello, con tutti i tempi del caso. Se dovesse essere confermato il fallimento, la Borsalino andrebbe all’asta. La sentenza ha lasciato nell’incertezza i 134 dipendenti, che ora temono per la prosecuzione dell’attività: i sindacati sarebbero pronti a dare battaglia, visto che - come ricorda La Stampa - il cappellificio è stato risanato e ha grandi potenzialità di sviluppo. 


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