C'è stata una nuova vendita all'asta dell’ex istituto per i ciechi di Pedras de fogu.
Si tratta di circa 54 mila metri quadrati di superficie in totale con quasi 2400 metri cubi di fabbricati. Lo stabile si trova sul golfo dell’Asinara, in una area dove i vincoli del paesaggio sono stringenti.
La nuova base d’asta è stata prevista per 1milione di euro. Le offerte potranno essere depositate fino alle ore 13 del 5 ottobre.
Gli immobili che saranno messi all'asta appartengono all’ex Ipab, Istituto Pio per i non vedenti “A. Marongiu” di Sassari, sono tutti dislocati nell'area di Sorso, nella zona di Cani malu – Pedras de fogu, presso la strada statale 200 dell’Anglona. E' dunque questa la loro collocazione.
Quando ci fu la procedura di dismissioni delle Ipab, ovvero le Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza, l'intero apparato fu acquistato dal Comune. Oggi, però, è lo stesso Comune di Sorso che sta cercando di vendere all'asta all'immobile per monetizzare e, dunque, riempire le casse comunali.
La zona sarà sottoposta a riqualificazione urbanistica. Ci sono dei terreni che rientrano nel piano di assetto idrogeologico qualificato come avente un pericolo medio di frana, altri invece sono oltre la linea del demanio.
Ci sono poi dei fabbricati e dei terreni che vanno a finire entro la fascia di che va a delimitare il sito archeologico della villa romana di Santa Filitica, e dunque, possibili operazioni dovranno essere effettuate purché ci sia il nullaosta da parte della Soprintendenza archeologica.
L'asta passata con la quale si era cercato di vendere lo stabile ex Ipab, era partita da 1,55 milioni di euro, e non aveva visto alcun risultato. Attualmente il bando ha raggiunto la sua seconda procedura (così come prevede il regolamento relativo alle alienazioni del Comune) ma il valore dell’immobile è stato nuovamente stimato. La nuova asta avrà, dunque, una base d’asta che parte da un milione di euro e rialzi che partono da 5mila euro.
La procedura di gara si aprirà l’8 ottobre presso la sede del Comune di piazza Garibaldi.
Il comune di Garlasco si sbizzarisce mettendo una serie di immobili all'asta
Il tribunale di Vigevano, ha avviato le pratiche per 527 immobili all'asta di cui 418 immobili erano stati sottoposti a registrazione verso la metà 2014. Varie sono state le aste in tutti i centri. Ad esempio nella zona di Garlasco gli immobili venduti all'asta sono 38, a Robbio 40, 46 a Mortara.
A Garlasco sarà venduto all'asta un capannone industriale presso la zona di via Dorno, il quale stando alla perizia potrebbe essere reso uno spazio interessante, andando a migliorarne la viabilità. C'è poi la discoteca presso la quale era situato il Pepe Club. Si tratta solo di un punto di partenza.
Molti appartamenti e case sottoposte a pignoramento sono di famiglie che non riescono a pagare i mutui. La banca li sta vendendo attraverso le agenzie ed il numero è sempre in grande crescita. La clausola è quella del saldo a stralcio. Cosa succede? La banca, la quale non percepisce più le rate del mutuo da parte di coloro che abitano la casa, acquisisce una somma sicuramente minore, ma diretta a saldare il debito, da un soggetto terzo che è a sua volta interessato all'acquisto dell'immobile.
Tutto ciò ha generato un vero e proprio effetto domino, ovvero, gli sfratti esecutivi sono letteralmente aumentati. L'utente moroso nel pagare il mutuo diventa facilmente vittima di questi espedienti, così come medesima è la sorte per chi trova la propria casa attraverso le banche o degli acquirenti terzi.
Le politiche sociali dei Comuni stanno intevenenedo al fine di bloccare in qualche modo il fenomeno. A Garlasco, ad esempio, il Comune ha fornito la gestione dei suoi appartamenti all'Aler, ma ha deciso di tenere a suo carico i debiti passati in modo che non si arrivi ad una serie di sfratti. Si fanno come sempre gli affari sulle sventure altrui. I prezzi degli appartamenti sono sempre concorrenziali.
Ci sono luoghi come Vigevano, Garlasco e Mortara dove c'è un prezzo di 500 euro al metro quadro: di gran lunga inferiore rispetto alla metà del prezzo di mercato. A Robbio sussistono degli appartamenti inferiori a 20mila euro, a Palestro un capannone ed un negozio che non supera di molto i 30mila euro.
Il tutto quando gli operatori immobiliari, come quelli di Gropello, hanno lamentato la presenza di un mercato che ancora è in stallo per terreni ed aree da edificare anche nei pressi dell'autostrada.