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Erick Thohir, azionista di maggioranza dell’Inter è il nuovo Moratti


Thohir è il nuovo Moratti. Il presidente precedente sta pagando a caro prezzo il suo protagonismo concedendosi comunque in mano un 30% della società nerazzurra.
Il tutto è costato meno di un grande acquisto del Real, circa 75 milioni di euro, mentre il resto (ovvero 200 milioni) non è altro che un’operazione tra banche creditrici e debitrici, racchiusa in un solo nome: closing.

Thohir, per agevolare l’impresa Inter ha chiesto ad alcune banche un finanziamento di cinque anni, utile per coprire debiti con le banche e pagamenti ai fornitori derivati dalla precedente gestione. Tale finanziamento, però, non va all’Inter Fc, ma all’Inter Media & Communications, società creata appositamente pochi mesi fa, con presidente Marco Fassone.

L’Inter FC, invece, verrà depurata dai debiti e ipotecata dalle banche, che potranno farne ciò che vogliono, nel caso in cui Thohir non dovesse rientrare nel prestito concesso. Al fine di spiegarla in altre parole, come per il caso Alitalia, con l’Inter c’è una bad company, l’Inter FC, che non possiede più il suo marchio, alla quale andranno i ricavi della tradizione e dove saranno scaricati i costi. C’è poi la good company, alla quale passeranno i diritti tv che è quella di Fassone. Il primo investimento Thohir ha riguardato una campagna di alleggerimento stipendi a squadra e dirigenti, tra mancati rinnovi e licenziamenti. La chiusura della trattativa ha rappresentato la chiusura della loro esperienza all’Inter.

Sono stati previsti circa cinque anni per poter guadagnare con l’Inter, senza giungere a cifre enormi di tasca propria, ma per i primi 2-3 anni saranno dedicati ad un preciso processo di svecchiamento. Proviamo, però, a pensare al tutto in modo negativo. Il progetto di Thohir è fallito nei tempi e le banche richiedono indietro i soldi.

Come si potrebbe evitare il tracollo? Un vecchio presidente innamorato, Moratti, potrebbe tornare ad occuparsi  dell’Inter ma trovandola enormemente più leggera, grazie alla cura Thohir e in perfetto accordo col “potere centrale”.
Questo è il problema fondamentale dell’intera procedura. Una delle banche che hanno concesso il credito a Thohir è Unicredit: provate a chiedervi di quale banca è dirigente Maurizio Beretta, attuale presidente della Lega Calcio?

Praticamente tutto ciò sembra il preludio dell’ennesima farloccata all’italiana, in cui Thohir è il papa nero che dovrà andare per conto di Moratti a fare il gioco sporco e rognosissimo dei tagli perché il salvatore possa tornare sulla sella di una società sana e appetibile.
C’è in tutto ciò un grosso “ma”. Moratti è stato obbligato a cedere perché con la sua industria di raffineria petrolifera in crisi non poteva più pagare i debiti dell’Inter.
Per quanto riguarda le ultime notizie è stato detto che il settore della Saras è andato sempre peggio. E dunque, con l’intervento di Thohir, comunque vada, al futuro della squadra nerazzurra, di azzurro sembrerebbe restare davvero ben poco.


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