Espropriazione

Equitalia: cosa succederà ai dirigenti senza potere


Le cartelle esattoriali erano state firmate da dirigenti che non aveva alcun potere in quanto decaduti secondo quanto dichiarato dalla Corte Costituzionale.

I grandi quesiti

Ma com'è possibile? Avrebbero dovuto essere validi gli accertamenti fiscali firmati dai dirigenti delle Entrate “decaduti” a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. La giurisprudenza avrebbe dovuto essere unita nel ritenere pienamente efficaci gli avvisi di pagamento inviati da personale che, in realtà, non aveva sostenuto alcun pubblico concorso, e non aveva, dunque un potere leggitimo.
Eppure il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi, aveva chiarito che eventuali ricorsi contro gli uffici dell’Agenzia ed Equitalia sarebbero stati “solo soldi buttati”. Sembrava che ci fosse una massima sicurezza su tale questione, che l'atteggiamento dei giudici delle Commissioni tributarie sarebbe stato unanime. E invece,no.  Adesso si chiede l’intervento urgente del Governo perché possa decidere per una una nuova “sanatoria”. E infatti, stamattina, la notizia che l’Esecutivo – sottoposto a molteplici pressione da parte dei vertici dell’amministrazione finanziaria – si starebbe preparando all'emanazione di una norma “ad hoc” per salvare gli atti sottoposti a nullità, ovvero quelli che portano la firma dei dirigenti delle agenzie fiscali decaduti e che migliaia di contribuenti starebbero per sottoporre ad impugnazione.

Si sta attendendo una sanatoria della sanatoria

Si tratterebbe, infatti, di un atto diretto a salvaguardarne uno precedente che già era stato dichiarato incostituzionale: un guaio, proprio come accade spesso con la pubblica amministrazione italiana, che prima va contro i diritti dei cittadini, poi prova a nascondere i suoi errori, ed una volta venuto fuori lo scandarlo, cerca di ottenere la sanatoria parlamentare.
Il Consiglio dei Ministri  martedì deciderà, con l’attuazione della delega fiscale, di approvare un norma “salva atti fiscali” e salva Equitalia che mira a preservare la validità degli accertamenti e delle cartelle esattoriali che sono state emesse nell'ultimo decennio dai funzionari illegittimi.
In questo modo tutti gli accertamenti saranno ritenuti validi, purché si riferiscano univocamente all'ufficio competente che li ha adottati. 

Cosa accadrà per quei ricorsi che sono già stati presentati

La sanatoria avrà efficacia retroattiva e avrà, dunque, valore anche per i nuovi procedimenti. A meno che la norma non venga impugnata innanzi alla Corte Costituzionale a causa del notevole contrasto con quest'ultima.

La posizione del Fisco

Siamo alle solite: come mai la Orlandi e il ministro Padoan adesso hanno chiesto l'approvazione della norma? Prima erano sicuri ddelle loro posizioni. Probabilmente le precedenti disposizioni non erano così certe, come si millantava ovunque.
Allora, le “rassicurazioni” del ministro sulla tenuta degli atti e gli “inviti” della Orlandi a non impugnarli, erano, probabilmente, semplicemente un'escamotage.

Si sta pensando all'arrivo di un nuovo concorso all'AGE entro il 2016

Alla Corte dei Conti non sussiste attualmente alcun fascicolo aperto per “danno erariale” dopo che la sentenza della Corte Costituzionale ha spiegato lo scandalo all’Agenzia delle Entrate, dei funzionari promossi a dirigente privi di pubblico concorso. Sebbene il Governo cerchi una norma che possa sanare gli atti nulli del fisco, per il momento sembrerebbe non esserci il rischio di una possibile contestazione del danno erariale per le retribuzioni che non vengono riconosciute ai funzionari sottoposti a nomina dirigenziale negli anni scorsi.
Vi sono state diverse denunce negli ultimi tempi, soprattutto per quei dipendenti dell’amministrazione finanziaria che sono stati sottoposti a danni a causa delle promozioni avvenute, negli ultimi dieci anni, a favore di colleghi senza però alcun concorso e, perciò, derubati da una possibile nomina a dirigente per meriti e non “a chiamata”.
Al di là di ciò, le istituzioni spiegano che, al momento, non è stato ancora possibile aprire alcun fascicolo. E questo perché – dice il comunicato – la sentenza della Consulta non ha messo in discussione l’operato delle agenzie nella nomina dei funzionari, ma ha dichiarato l’illegittimità di una norma che permetteva fino a nuovo concorso, di conferire gli incarichi con contratti a tempo determinato. E dunque, senza che vi fosse un precipuo concorso nell'attesa di una indizione.
Tuttavia, la posizione sembra essere molto discutibile. Infatti, la Corte Costituzioonale non si è mai occupata della valutazione della condotta degli uomini, cosa che è oggetto di giudizio di altre sedi, ma proprio della legittimità della norma. I giudici della Corte non avrebbero, dunque, mai potuto decidere diversamente.
C'è poi, Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia, che conferma a chiare lettere che la soluzione al funzionamento degli uffici territoriali, i quali sono ormai privi di ben 767 dipendenti, sia ormai rappresentata dalla necessità di indire un nuovo concorso per dirigenti del fisco da ultimare entro la fine del 2016.


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