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Edicole, crisi senza fine: in 13 anni ne sono state chiuse diecimila


A Firenze sono già state lanciate dal Comune alcune iniziative per salvare le rivendite dei giornali come l'esposizione gratuita delle locandine

C'è un settore in cui la ripresa fatica ancora a farsi vedere: quello dell'editoria. I gruppi sono alle prese con ristrutturazioni varie ma a livello territoriale chi soffre di più sono le piccole rivendite, vale a dire le edicole. Negli anni della crisi la moria è stata pesantissima: dal 2004 ad oggi oltre diecimila rivendite hanno abbassato la saracinesa. A Firenze il sindaco Dario Nardella, dal primo gennaio, ha provato a dare un piccolo aiuto con una serie di iniziative concrete finalizzate a favorire la diffusione e la lettura dei quotidiani. Nello specifico il provvedimento autorizza l’esposizione gratuita delle locandine dei quotidiani in bar e in altri esercizi pubblici oltre a quelle davanti ai chioschi. A queste agevolazioni, si aggiungono, inoltre, altri importanti sgravi fiscali riservati alle edicole.

Ora anche in altre zone vorrebbero seguire questa iniziativa. A Ravenna, il consigliere provinciale Gianfranco Spadoni - una vita nell'Udc, ora in lista civica- loda l'idea di Nardella: "Il primo cittadino fiorentino ha dimostrato concretamente una particolare attenzione alla carta stampata. Firenze ha programmato una serie di sgravi quantificabili nel 30% per l’anno prossimo, del 70% nel 2019 fino ad arrivare gradualmente allo sgravio tale nel 2020. Firenze in questo modo si pone come progetto pilota con l’auspicio che tale orientamento possa essere colto dalle altre città del Paese, con lo scopo, appunto, di sostenere gli edicolanti e la diffusione dei giornali. A tal proposito è bene ricordare che negli ultimi dieci anni in Italia è sparita un’edicola su quattro, oltre diecimila rivendite tra edicole e negozi di giornali e riviste. Confidiamo, dunque, che anche le amministrazioni comunali della nostra provincia imitino l’iniziativa del sindaco Nardella per tutelare la rete delle edicole contribuendo, oltretutto, a sostenere l’editoria in difficoltà".

L'idea è piaciuta alla locale Confesercenti che ha aggiunto:  "Parliamo a livello nazionale di oltre 10000 edicole chiuse dal 2004, e ancor più posti di lavoro persi, visto che queste attività sono spesso gestite a livello famigliare – dice Riccardo Ricci Petitoni, responsabile Commercio per Confesercenti Ravenna – senza considerare le difficoltà e le marginalità pressoché azzerate di chi rimane, in un comparto che invece di essere tutelato è stato selvaggiamente liberalizzato, e che proprio in questi mesi subisce pure l'incertezza del rinnovo delle concessioni dovuta alla direttiva Bolkestein. Dal 2009 anche qui in Provincia sono scomparse 25 edicole, il 15% del totale". 


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