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Cocoricò, fallimento alle spalle


Si tornerà presto a ballare dentro la 'piramide', simbolo della storica discoteca Cocoricò di Riccione. Il celebre locale situato nel cuore della riviera romagnola, uno dei danceclub più famosi d'Europa, sta per riaprire. Una nuova gestione, capitanata dall'imprenditore Enrico Galli, già al timone dell’Altromondo Studios, altro storico club rivierasco, è subentrata alla vecchia società, la Cocoricò srl, dichiarata fallita lo scorso 4 giugno dal Tribunale di Rimini. I giudici avevano respinto la domanda di concordato preventivo presentata in extremis dalla srl e accolto la richiesta di fallimento avanzata dall'Agenzia delle Entrate che vantava un credito superiore agli 800.000 euro. Come aveva riferito al tempo la Finanza, l’ingente somma corrispondeva all’equivalente delle imposte risultate evase in seguito ad alcuni accertamenti svolti nel 2018. Ora, però, il Cocoricò si prepara a risorgere. Con una grande notte di festa fissata per sabato 11 aprile, vigilia di Pasqua. Nell'ottobre scorso, infatti, la società di Galli ha siglato con la proprietà dell'immobile un accordo della durata di otto anni per la gestione del locale. Nel corso degli anni il Cocoricò, che proprio nel 2019 aveva compiuto 30 anni, ha vissuto vicende alterne: dalle indagini penali condotte dalle Fiamme Gialle sui bilanci a partire dal 2012, per finire ai problemi legati ai mancati pagamenti di artisti, tra cui il dj Gabry Ponte che ha aveva chiesto il sequestro dei marchi Titilla e Memorabilia, entrambi legati a doppio filo al locale e tutti e due finiti all’asta per 423.500 euro.


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