Il Salento sta vivendo un periodo di grossa difficoltà: sono ben 863 le aziende che sono a un passo dal fallimento, riflesso del fatto che dalla crisi italiana non siamo mai usciti. Cerchiamo però di capire quali sono i settori coinvolti, i motivi e quali sono le soluzioni del Governo.
Quali sono le aziende sull'orlo della chiusura Sta emergendo la crisi economica del Salento, secondo il rapporto dell'Osservatorio Economico Aforisma che indaga le imprese della provincia di Lecce in tempi difficili. Dall'anno in cui sono entrate in vigore le modifiche procedurali della legge n. 134 del 2012, che modifica ilbold text Codice Fallimentare emanato dal regio decreto n. 267 del 1942, sono state 863 le società avviate in procedura concorsuale. I dati confermano le enormi difficoltà che stanno affrontando alcune aziende salentine. Lo studio prende in esame l'apertura di tutte le “procedure concorsuali” disposte dal 2012 a oggi per le imprese della provincia di Lecce in fase di fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione controllata, amministrazione straordinaria. Il Codice di Autodisciplina ha interessato molti settori dell'economia, come sopra elencati. Le categorie più colpite sono il commercio (278 imprese in procedura fallimentare, pari al 32,2% del totale), il manifatturiero (172 imprese, il 19,9% del totale) e il settore delle costruzioni (170 imprese, il 19,7% del totale). Le altre categorie che hanno visto diminuire la loro quota nell'economia sono le agenzie di viaggio, le agenzie di noleggio, le società non classificate, le aziende agricole, le attività professionali, scientifiche e tecniche e altri settori. La data di entrata in vigore del Codice è stata confermata dal Decreto Legislativo 83 del 2022, che era specificamente prevista per il 15 luglio 2022. Tale data è successiva al rinvio di quasi due anni del Codice a causa dell'emergenza pandemica in atto in quel momento. Il codice ha dovuto essere modificato per includere le modifiche introdotte da una direttiva dell'UE nel 2019.
Che cos'è una procedura concorsuale Il termine insolvenza descrive, grosso modo, la situazione di un'impresa o di un privato quando non può più far fronte ai debiti contratti. Cioè, le attività correnti sono inferiori alle passività correnti. Le cause sono molteplici e possono essere ricercate sia in una cattiva gestione interna (dai cattivi investimenti a rischi aziendali poco valutati o errori nel calcolo dei costi), sia in fattori esterni (cambiamento del mercato di vendita o crisi economiche). Il trovarsi in una situazione d'insolvenza non implica necessariamente la cessazione definitiva dell'attività imprenditoriale. Grazie alla presenza di meccanismi come quello fallimentare, è possibile tentare d'invertire lo stato d'insolvenza di un'impresa. Il debitore stesso ha l'obbligo di presentare domanda di procedura concorsuale entro due mesi dalla conoscenza della sua attuale o futura incapacità di far fronte alle proprie obbligazioni e, in caso contrario, può essere sanzionato. Comunque sia, quando è il debitore a richiedere la procedura fallimentare, si parla di fallimento volontario. In essa l'impresa o la persona fisica (debitore) deve giustificare la propria incapacità di far fronte ai debiti. Si ritiene invece necessaria una procedura concorsuale aperta da uno dei creditori, purché ricorra una delle condizioni previste dall'articolo 2.4 della Legge Fallimentare. Che sia per insolvenza volontaria o necessaria, il debitore entrerà in un procedimento giudiziario in cui si raggiunga un accordo con i creditori che consenta la prosecuzione dello sviluppo dell'oggetto sociale o si costituisca insolvenza irreversibile e si debba procedere allo scioglimento.
Esecuzione giudiziaria di un credito italiano Una volta ottenuta una sentenza, sia attraverso la normale procedura giudiziaria sia tramite un'ingiunzione di pagamento, ci si aspetta che il debitore paghi il debito. Se ciò non accade, al creditore potrebbe essere necessario richiedere l'esecuzione. Possiamo affermare che si tratti dell'ultima tappa nella riscossione legale dei crediti in Italia. L'organo pubblico competente per l'esame e l'esecuzione dell'esecuzione di tale passo è il tribunale ordinario. Condizione necessaria per avviare l'esecuzione è che il creditore abbia un titolo esecutivo. Di solito è una sentenza di un precedente procedimento giudiziario. I settori più colpiti dalla prima fase della crisi pandemica sono stati il ??turismo, la ristorazione, il tempo libero, lo spettacolo e alcune industrie manifatturiere, anticipando un secondo periodo di enormi difficoltà in quasi tutti i rami di attività, che sarà accentuato dagli arretrati bancari, quando si vedere un aumento esponenziale delle procedure concorsuali.
Quali soluzioni sono attuabili? Per alleviare questo problema, saranno determinanti la corretta esecuzione dei fondi del Recovery Fund dell'Unione Europea in modo che il tessuto imprenditoriale nazionale acquisisca strumenti giuridici che inducano all'efficienza dei propri processi di ristrutturazione in caso di crisi aziendale e, a causa dell'elevato indebitamento delle società nazionali, verrà evidenziata la necessità di un ruolo molto interveniente degli amministratori nel rapido cambiamento della composizione, delle condizioni e della struttura delle loro attività e passività. Il Governo ha già preso una prima iniziativa con la proposta di Legge che crea il processo straordinario di rendere sostenibili le imprese, ma il secondo passo decisivo e urgente per recepire questa direttiva pubblicata più di un anno fa è fondamentale.