Amministrazione Straordinaria

Cozzoli commissario straordinario Ancelle Divina Provvidenza


Termina, dunque, con una risposta scritta del ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, il caso portato in auge il 14 gennaio dal parlamentare andriese del M5S Giuseppe D’Ambrosio, il quale chiedeva se Cozzoli potesse avere i requisiti idonei per rivestire la carica.
La polemica sorse a gennaio di quest’anno, quando vennero sollevati dubbi sulla permanenza di più incarichi per un professionista già presente nella segretaria regionale del Partito democratico (è stato vicesindaco di Bisceglie e per lui si sono attivati allora, in campagna elettorale, il parlamentare Francesco Boccia e l’ex premier Enrico Letta). La nomina è giunta dall’ex ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato.

Ecco quanto scritto dal ministro nella risposta all’interrogazione: “Con decreto ministeriale del 23 dicembre 2013 la congregazione Ancelle della Divina Provvidenza è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria di cui al decreto-legge numero 347 del 2003 (cosiddetta Legge Marzano), ed è stato nominato commissario straordinario l’avvocato Bartolomeo Cozzoli. Quanto ai criteri per la nomina del commissario, oggetto della richiesta dell’interrogazione in esame, si fa presente che l’articolo 38 del decreto legislativo numero 270 del 1999 (cosiddetta legge Prodi bis), espressamente richiamato dal citato decreto-legge n.umero347 del 2003, attribuisce il potere di nomina al Ministro dell’industria (oggi dello sviluppo economico), mentre il successivo articolo 39 demanda a un regolamento di questo Ministero di concerto con il Ministro della giustizia la definizione dei requisiti di professionalità e di onorabilità dei commissari giudiziali e dei commissari straordinari. Con un successivo decreto è stato adottato il predetto regolamento, il quale prevede che i commissari straordinari siano scelti secondo criteri di professionalità e di competenza, tra gli altri, tra: persone iscritte da almeno cinque anni negli albi degli avvocati, dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali che hanno esercitato per eguale periodo l’attività professionale, maturando una specifica competenza nel settore delle procedure concorsuali, ovvero della programmazione, ristrutturazione o risanamento aziendale…”.

La nomina del commissario straordinario, dunque, è diventata un vero e proprio conferimento di un incarico, “di natura fiduciaria, a professionalità in possesso dei requisiti definiti dal regolamento sopra citato”. “Nel caso di specie, l’avvocato Cozzoli, come risulta dal curriculum agli atti e come auto-certificato nell’atto di accettazione dell’incarico, è stato ritenuto dal ministro pro tempore, in possesso dei requisiti per la nomina a commissario straordinario, atteso che lo stesso, iscritto all’albo degli avvocati dall’anno 2000, ha svolto, nell’ambito dell’attività dello studio professionale di cui è socio, fra l’altro, assistenza nell’attività di negoziazione di accordi di ristrutturazione e di consolidamento del debito nonché in operazioni di project financing. Inoltre, ha assistito clienti interessati a rilevare aziende o beni nel contesto di procedure di liquidazione degli atti derivanti da procedure concorsuali; ha collaborato in alcune procedure concorsuali e liquidatori”.


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