In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e da internet, non poteva mancare un fenomeno davvero singolare che sta avendo un grande impatto sulle vendite di prodotti in Italia. Stiamo parlando delle aste online e, precisamente, delle aste al ribasso che impazzano sul web.
Specialmente in Italia, il fenomeno delle aste online al ribasso è sempre più in crescita: su internet pullulano i siti e le pagine che promettono prodotti tecnologici (principalmente tablet, smartphone e tv) a prezzi davvero molto bassi: stiamo parlando di pochi centesimi di euro. Ma la realtà è un’altra: spesso, infatti, le aste online al ribasso sono vantaggiose solo per chi gestisce il servizio e non per coloro che vi partecipano effettuando la loro offerta. Per aggiudicarsi il prodotto “battuto” all’asta online, infatti, è spesso necessario investire un buon “gruzzoletto”.
Aste online “al ribasso”: come funzionano
Si stima che in Italia siano più di 80 i siti internet dedicati al mondo delle aste online “al ribasso”. Questi siti offrono prodotti tecnologici a prezzi davvero molto bassi. Ed è proprio il meccanismo di funzionamento delle aste online al ribasso ad attrarre migliaia di potenziali acquirenti: si aggiudica il bene colui che effettua l’offerta più bassa. Ma attenzione: l’offerta non deve solo essere più bassa ma deve anche essere l’unica offerta di quell’importo registrata nel momento in cui si conclude l’asta online. Ciò vuol dire che se l’asta si conclude con due offerte per 1 centesimi di euro ed una sola per 2 centesimi, vince quest’ultima perché è più bassa.
Le aste online “al ribasso” e i costi aggiuntivi
E’ bene precisare, inoltre, che tutte le offerte presentate dai potenziali acquirenti hanno anche un costo che i gestori dei siti dedicati alle aste online al ribasso giustificano come un costo necessario, aggiuntivo e dovuto a titolo di “servizio informativo”. Questi “pacchetti informativi” – come spesso vengono definiti dai gestori del servizio – tengono informato l’utente sull’andamento dell’asta online: ad esempio, lo informano se l’offerta presentata è vincente oppure no. Precisiamo che questi costi per “servizi informativi” hanno tutt’altro che importi irrisori: stiamo parlando di circa 2 euro, importo che va aggiunto a quello offerto. Si tratta di un servizio obbligatorio che “spinge” anche l’utente ad effettuare una nuova offerta nel momento in cui viene a sapere di non aver ancora raggiunto il giusto “prezzo al ribasso”. Soltanto effettuando nuove offerte (e pagando i costi aggiuntivi) l’utente può, infatti, aumentare le probabilità di indovinare l’importo vincente in grado di fargli aggiudicare l’asta online al ribasso.
Aste online al ribasso: un mercato in forte espansione
Il meccanismo che c’è dietro le aste online al ribasso è, come avrete intuito, estremamente vantaggioso per coloro che gestiscono i siti dedicati a questo “business”. I grandi vantaggi connessi al mondo delle aste online al ribasso è testimoniato, senza dubbio, dalla grande quantità di pop-up e banner pubblicitari che compaiono sui siti internet dedicati al settore.
Un mercato in grande espansione, dunque, che ha trovato terreno fertile specialmente in Italia: si stima, infatti, che dall’ottobre 2007 (anno in cui è nato BidPlaza, il primo sito dedicato al mondo delle aste online al ribasso) siano nati almeno 6 siti analoghi ogni mese.
Un giro di affari che, secondo recenti stime, attrae solo una piccola “fetta” di italiani. Sono i disoccupati oppure gli italiani con redditi annuali inferiori ai 18.000 euro coloro che sono più attratti dal mondo delle aste online al ribasso. Ed è su questa categoria di soggetti che si rivolgono, essenzialmente, i numerosi siti dedicati al settore presenti sul web.
Aste online al ribasso: qual è la natura del servizio?
Abbiamo parlato del meccanismo di funzionamento delle aste online ed abbiamo sottolineato il target di popolazione che questo servizio attrae in maniera più penetrante. Ma qual è, a questo punto, la reale natura delle aste online al ribasso? Esiste una categoria giuridica alla quale possono essere assimilate? Ebbene, a ben vedere le aste online al ribasso non sono né assimilabili – per caratteristiche, costi e meccanismo di funzionamento – alle aste online vere e proprie. Non possono essere equiparate nemmeno al gioco d’azzardo né al servizio di commercio elettronico. In Italia, al momento, non esiste una vera e propria qualificazione delle aste online al ribasso: il fenomeno è, al momento, in un “limbo”, in attesa di essere definito un servizio “lecito” oppure “illecito”.
Soltanto l’Inghilterra ha- almeno per ora – cercato di definire il contenuto del fenomeno. La commissione sul gioco d’azzardo inglese ha, infatti, definito le aste online al ribasso un servizio che si basa “sull'esercizio di abilità, giudizi e conoscenze del partecipante e non, come nelle lotterie, solo sulla fortuna".