I giorni che seguiranno avranno ad oggettola sorte di migliaia di avvisi di pagamentoche sono stati mandati dall’Agenzia delle Entrate e, di conseguenza, delle inerenti cartelle esattoriali emesse da Equitalia successivamente al mancato pagamento degli avvisi. Infatti la notizia che è stata oggetto di una grande discussione, messa alla luce grazie alla sentenza del Consiglio di Stato, stando alla quale ben 767 funzionari (su un totale di 1.143: e qui parliamo del 50%) dell’Agenzia delle Entrate avrebbe acquisito la carica di dirigente senza sostenere un pubblico concorso, e quindi avrebbe firmato degli atti aventi natura fiscale senza possederne effettivamente i poteri, sarebbe ormai vicina alla grande svolta: la sentenza della Corte Costituzionale da tutti tanto attesa per stabilire il destino di case, conti correnti, pensioni e stipendi.
Per capire meglio la situazione bisogna tornare indietro a circa un anno prima
Per poter ottemperare alla necessità di ricostituire un organico dirigenziale,l’Agenzia delle Entrate, qualche anno fa, aveva effettuato la seguente scelta: far passare allaqualifica di dirigenteben 767 funzionari, senza prima averli sottoposti a un concorso pubblico, così come stabilisce la nostra Costituzione (“agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”).
La Commissione Tributaria di Messina e il Tar Lazio accortosi di ciò avevano bloccato le nomine dirigenziali con il risultato che molti degli atti firmati dai falsi dirigenti, o meglio, che non erano stati nominati in modo corretto e le relative cartelle esattoriali di Equitalia, dovevano essere considerate totalmente nulle o, comunque, inesistenti, giacché poste in essere da un soggetto privo dei poteri. Dunque, un vero e proprio bel problema.
La sanatoria da parte del Governo
Per limitare il problema, il Governo ha fatto riferimento alla consueta arma che, in casi come questi, è stata tirata fuori con urgenza: la sanatoria. Così, un decreto legge del 2012 ha permesso, in via del tutto retroattiva, all’Agenzia delle Entrate il potere di attribuire, a proprio piacimento e prendendo in giro a stessa Costituzione, incarichi dirigenziali ai propri funzionari, attraverso la contrattazione di lavoro a tempo determinato. La durata sarà stabilita in relazione al tempo necessario per la copertura del posto vacante attraverso il concorso. Dunque, finché non vi sarebbe stato il maxi-concorso tutte le nomine sarebbero da ritenersi valide.
Anche le associazioni di consumatori non erano d'accordo
La cosa non è piaciuta neance alle associazioni di tutela dei consumatori, nonché ai colleghi dei funzionari. Lo scandalo ormai era sotto gli occhi di tutti e dunque, la questione è arrivata al Consiglio di Stato che, sospettando la legge di sanatoria di incostituzionalità (appunto per violazione dell’obbligo del concorso pubblico) ha rinviato la questione alla Corte Costituzionale. Corte costituzionale che si è occupata della discussione della causa, in pubblica udienza, durante gli scorsi giorni.
La sentenza deve ancora essere resa nota ma si possono fare delle proiezioni. Certamente, se la Consulta riterrà che la quesitone di costituzionalità non è fondata, i contribuenti che hanno ricevuto lecartelle di Equitalianon potranno fare granchè, se non pagare quegli atti firmati da chi, in teoria, non ne aveva il potere.
Invece, se il giudice di legittimità dovesse dichiarare il decreto di carattere incostituzionale, la conseguenza sarebbe di facile intuizione, nonché tale da sconvolgere.
Infatti, stando ad un orientamento ormai abbastanza chiaro e sostenuto dalla stessa Cassazione e dai tribunali di tutta Italia, gli atti fiscali sono nulli (per alcuni anche inesistenti) se sono firmati da chi non aveva il potere per farlo. E dunque, coloro che non ha ancora pagato potranno presentare ricorso al giudice per ottenere l’annullamento della richiesta di pagamento. Sarà possibile anche per coloro che hanno chiesto o hanno già avviato un pagamento a rate. In caso di atti scaduti, se tali atti sono inesistenti, impugnarli non dovrebbe essere un problema, giacché si tratterebbe di nullità non sanabile. Ma i tribunali hanno interpretazioni differenti in merito.
Onde evitare di far partire unricorso sbagliato contro la cartella esattoriale, è necessario vedere che la cartella abbia come presupposto un pagamento chiesto dall’Agenzia delle Entrate e non da altre amministrazioni. Poi bisognerebbe avere la certezza che l’atto iniziale sia stato notificato da uno dei falsi dirigenti. Tuttavia l’elenco dei dirigenti privi di potere non è mai stato diffuso ufficialmente. Il contribuente potrebbe tentare di superare il problema richiedendo l'accesso agli atti amministrativi e provvedendo alla verifica della documentazione, con eventuale firma del dirigente di fatto e non di diritto.