Bancarotta

Cosa è la bancarotta?


La bancarotta è uno dei reati previsti dalla legge fallimentare, a disciplina dei comportamenti dell'imprenditore (sia fallito, che verso il fallimento), contrari all'interesse dei creditori. Si tratta dunque di un reato vero e proprio, e non di un semplice illecito, e può pertanto coincidere con la reclusione dell'imprenditore per un numero di mesi o anni dipendente dalla gravità dei comportamenti conseguiti (e dalla diversa fattispecie di bancarotta semplice o fraudolenta).

Ma quali sono i comportamenti che possono esporre l'imprenditore al reato di bancarotta?

Per cercare di comprendere in maniera più dettagliata di cosa potrebbe trattarsi, è bene compiere un piccolo passo indietro, e ricordare che i beni dell'impresa, sui quali i creditori fanno affidamento, dovrebbero essere gestiti dall'imprenditore anche in virtù degli interessi dei suoi creditori. Quando tale gestione viene deviata in maniera colposa o dolosa in favore dell'imprenditore, e a danno dei creditori, è possibile che si riscontrino gli elementi tipici della bancarotta semplice o, se la distruzione o la sperperazione dei beni è avvenuta in maniera consapevole, della bancarotta fraudolenta. Detto ciò, e come avremo modo di approfondire nel corso di successivi richiami a questo focus introduttivo, esistono numerose fattispecie e declinazioni di bancarotta, generalmente delineata in sede di fallimento e, ancor prima, ipotizzabile in sede di accertamento dello stato di insolvenza (sebbene, come vedremo, la bancarotta possa essere accertata anche dopo il fallimento). In merito, si suole pertanto distinguere la bancarotta semplice da quella fraudolenta (che, fatte salve le dovute semplificazioni, è quella che viene individuata nella volontaria distrazione dei beni sui quali i creditori hanno fatto affidamento), e ancora la bancarotta documentale (quando i libri contabili mancano o sono stati falsificati) da quella impropria (se l'imprenditore è una persona giuridica, e dunque avrà per oggetto i beni e i libri della società fallita, fermo restando che anche nella bancarotta impropria, come intuibile, si ritroverà la distinzione tra bancarotta semplice e fraudolenta).

Come si può denunciare la bancarotta

Stabilito quanto precede, se un soggetto ritiene di aver subito un fatto di bancarotta, può recarsi dalle forze dell'ordine o alla Procura della Repubblica: nell'ipotesi in cui il fallimento sia già stato pronunciato (come peraltro sovente avviene quando si "scoprono" i comportamenti nocivi dell'imprenditore), si può altresì tentare a inviare una comunicazione formale al curatore fallimentare, segnalando il fatto (il curatore segnalerà poi il fatto alla Procura della Repubblica). Se invece il fallimento non è stato ancora pronunciato, il creditore potrà cercare di far accertare la bancarotta in sede di procedura fallimentare, proponendo apposita istanza. Se invece il fallimento non è stato ancora pronunciato, ma il soggetto che desidera accertare la bancarotta non è un creditore, può avanzare comunque una istanza alla procura della Repubblica, per proposizione di un'istanza di fallimento.

Difesa contro le accuse di bancarotta

Se ci si trova dall'altra parte della barricata, e si è stati accusati di bancarotta, il modo più efficace per potersi difendere e dimostrare la propria innocenza è quello di ricorrere contro la sentenza di fallimento. È inoltre possibile e consigliabile rivolgersi a un avvocato penalista (considerando che si tratta di un potenziale reato, e non di un "semplice" illecito), il quale probabilmente domanderà la collaborazione di un perito contabile per la formulazione di apposita consulenza tecnica.


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