Il calo del fatturato, secondo Federalberghi, raggiunge picchi dell’80% per le città d’arte, con un calo medio del 55%; mente la perdita dell’intero comparto turismo è, secondo Federturimo, di 75miliardi da inizio pandemia.
Difficile che, nel totale clima di incertezza e in attesa di sapere se saranno vietati anche gli spostamenti all’interno delle Regioni, possano arrivare prenotazioni in grado di risollevare la situazione.
L'allarme infatti è stato lanciato e, per il 2021, il rischio di fallimento è davvero dietro l’angolo. Il turismo contribuisce al PIL dell’Italia con 14 punti percentuali, ma ci sono 3/4 di punti inespressi. Gli imprenditori stanno provando a resistere ma con la speranza di riaprire a breve.
Evitare l'onda di fallimenti fino a questo punto è stato possibile, ma il rischio è dietro l’angolo per questo 2021. L’auspicio di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, è che le strutture ricettive non “siano penalizzate dai ristori solo perché non sono state chiuse per legge”. “Le parole di Speranza ci hanno colto di sorpresa, avevamo capito che il blocco tra regioni sarebbe durato fino al 6 di marzo, arrivare al 7 aprile ci ha sconcertati – spiega Bocca a LaPresse -. Saltare anche le vacanze pasquali – afferma – diventa problematico perché arriviamo direttamente all’estate, i ponti, infatti, non sono favorevoli”. L’epidemia “finisce solo con i vaccini“. È in quel momento che “l’Italia tornerà a essere meta preferita degli italiani e degli stranieri sperando che il futuro arrivi presto”.
Fonte: La Presse