La crisi da Coronavirus che ha bloccato Paese ed economia rischia di dimezzare le aziende italiane dell'autotrasporto. A lanciare l'allarme è il sindacato Trasportounito che puntando l'indice contro la mole di crediti insoluti, i mancati pagamenti da parte dei clienti che rinviano il saldo fatture 'a fine pandemia', ha lanciato un vero e proprio allarme fallimento. "Con 1,5 miliardi di crediti insoluti e con il pagamento di fatture che avrebbero dovuto essere saldate ben prima dell’esplosione del Coronavirus - denuncia il sindacato di categoria - almeno metà delle imprese italiane di autotrasporto rischia di chiudere in tempi brevissimi". Sul banco degli imputati, dunque, l'assenza di norme per il pagamento differito delle prestazioni di trasporto su strada e quindi l'assenza di certezze circa il pagamento dei crediti maturati. Secondo il sindacato il settore verrà presto travolto da un vero tsunami finanziario: "Le attuali difficoltà operative che stanno incontrando le imprese sono nulla rispetto a quanto accadrà tra poco all'autotrasporto nazionale con un'azienda su due a rischio scomparsa". In Francia lo Stato ha predisposto una rigida normativa, con risvolti penali, a carico dei committenti che non pagano, o pagano in ritardo, i corrispettivi di autotrasporto. "In Italia, invece - denuncia ancora il sindacato - troppo spesso si ordinano i trasporti e poi, con la scusa del DURC, del concordato e, oggi, del Coronavirus, non si pagano le fatture o se ne ritarda sine die il saldo e per l’impresa di autotrasporto ciò ha un solo significato: fallimento”. Negli ultimi 20 giorni sarebbero state migliaia le comunicazioni contenenti richiesta di ulteriore differimento dei tempi di pagamento, anche di fatture già scadute prima dell'emergenza, recapitate alle aziende del trasporto su gomma. Al momento, secondo TrasportoUnito, solo il 2% delle imprese di autotrasporto fortemente impegnate nella distribuzione di alimentari e farmaceutici, sta lavorando a pieno regime. "La restante parte del settore - afferma l'organizzazione di rappresentanza - non sarà in grado di sopportare l’esorbitante carenza di liquidità, e non saranno certo le misure ad oggi individuate a impedire che un miliardo e mezzo di crediti insoluti affondi almeno la metà dell'attuale generazione d'imprese. Per questo, mai come ora, servono chiare misure normative di tutela del mercato dell'autotrasporto”.
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