Legge Fallimentare

Conclusioni sulla esdebitazione a seguito di fallimento


Nel caso in cui l’imprenditore-debitore soddisfi i requisiti di cui abbiamo già trattato potrà, ottenere il beneficio, e, di conseguenza, potrà anche dare inizio ad una nuova attività imprenditoriale, senza temere nulla dai vecchi creditori con i quali avrà, ormai chiuso una volta per tutte i conti, grazie al sistema della esdebitaizone. Ciò, tuttavia, accade non solo nei confronti dei creditori che avevano presentato domanda di ammissione al passivo, ma anche nei confronti dei creditori che non avevano presentato tale domanda, pur potendolo fare (art. 144 l.f.).

Non tutti i crediti si estinguono con l'esdebitazione. Infatti restano esclusi: tutti gli obblighi di mantenimento e alimentari e comunque le obbligazioni derivanti da rapporti estranei all'esercizio dell'impresa; i debiti per il risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale nonché le sanzioni penali ed amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti.Ne sono poi ancora esclusi  i crediti vantati nei confronti di coobbligati, dei fideiussori del debitore e degli obbligati in via di regresso.

Concludendo, l'esdebitazione è un beneficio concesso dal tribunale all’imprenditore fallito, che consiste nella dichiarazione di inesigibilità dei debiti non soddisfatti nella procedura concorsuale. Questo vuol dire che per tali debiti il fallito non potrà subire, una volta ottenuta l'esdebitazione, azioni esecutive da parte dei creditori concorsuali. L'obiettivo è quello di permettere al fallito di riprendere l’attività economica, liberandolo dal peso dei debiti pregressi.

 

Parte 2


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