Informazione Giuridica

Come è cambiata la normativa sul nuovo concordato preventivo


Il D.L. 83 del 17/6/2022, che modifica il Codice della crisi, è stato pubblicato il 1° luglio 2022. Obiettivo: migliorare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione. Il decreto attua la direttiva UE 1023/2019.

La normativa

Il legislatore mira a promuovere l'emersione tempestiva della crisi attraverso strumenti di allerta morbida. Uno degli obiettivi è valorizzare l'autonomia privata delle parti attraverso strumenti anche stragiudiziali. Infine si punta a preservare la "risanabilità dell'impresa" attraverso procedure di ristrutturazione efficienti. Le modifiche sono entrate in vigore il 15 luglio 2022. Le novità più significative del decreto riguardano:

  • la nozione di crisi e gli assetti organizzativi dell'impresa;
  • le nuove misure di allerta;
  • il concordato preventivo e le altre procedure di ristrutturazione;
  • le disposizioni per la ristrutturazione delle società e il trattamento dei soci.
  • Il D.LGS. 83/2022 apporta significative modifiche al Codice della Crisi e dell’Insolvenza entrato in vigore il 15 luglio 2022. In relazione al concordato preventivo, l'articolo 84 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è stato rivisto e chiarisce la funzione di tale strumento. Il concordato preventivo mira a soddisfare i creditori con la continuità aziendale, la liquidazione del patrimonio o l'affidamento a un terzo. Tutto stabilito da un piano previsto dall'articolo 87.

Per accedere al concordato preventivo, sono necessari i seguenti requisiti:

  1. Soggettivo: soltanto gli imprenditori commerciali non "sotto soglia" possono richiedere un concordato preventivo, ai sensi dell'articolo 84.
  2. Oggettivo: l'accesso al concordato preventivo è riservato agli imprenditori che si trovino in stato di crisi o insolvenza, come definito dall'articolo due.
  3. Soddisfacimento dei creditori: il concordato preventivo deve garantire il soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore a quella ottenibile in caso di liquidazione giudiziale, come previsto dal comma uno dell'articolo 84.

Il codice della crisi d'impresa

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è entrato in vigore nel luglio del 2022. Ecco le principali modifiche apportate dal legislatore in questa importante normativa. Il Codice apporta importanti novità in materia di tempistiche e modalità di liquidazione degli asset. L'obiettivo è puntare alla massimizzazione dei risultati della vendita e sulla necessità di accelerare i tempi. Il termine per la conclusione del programma di liquidazione è stato ridotto a 150 giorni, anticipando così l'inizio della fase di liquidazione. La legge richiede che ci sia pubblicità per garantire l'informazione e partecipazione degli interessati e assicurare la competitività durante la gara. La prima vendita deve essere effettuata entro otto mesi dall'apertura della procedura. La normativa impone l'obbligo di asta telematica per tutte le procedure concorsuali. Le modalità sono quelle previste dal Decreto Ministeriale del 2015. Il legislatore mantiene la figura del Soggetto Specializzato e definisce requisiti di onorabilità e professionalità per gli stessi con un Decreto Ministeriale.

L'asta telematica

Grazie alla nuova normativa, il Portale Vendite Pubbliche diventa protagonista di diversi processi. Il portale, istituito dal Ministero della Giustizia, raccoglierà al proprio interno tutte le vendite dei beni delle Procedure esecutive e concorsuali, così come altri procedimenti richiesti dalla legge. Il Dl 27 giugno 2015, n. 83 e ha introdotto il portale. PVP è stato attivo dal 1° luglio 2017. A partire da febbraio 2018, è obbligatorio pubblicare legalmente tutte le vendite relative ai beni delle Procedure concorsuali ed esecutive sul PVP (Portale delle Vendite Pubbliche). Con l'entrata in vigore del Codice della Crisi, il Portale dei Beni confiscati e Pubblici Vendita assume un ruolo centrale nel processo di liquidazione e in quello concorsuale:

  • le perizie di stima devono essere basate su modelli informatici pubblicati sul PVP;
  • tutte le vendite sia mobiliari che immobiliari delle procedure esecutive e concorsuali devono essere effettuate tramite il PVP, con offerte di acquisto effettuate sul medesimo portale e trasmesse ai gestori della vendita telematica;
  • l'obbligo di pubblicizzazione legale sul PVP delle vendite relative a tutti i beni delle procedure concorsuali ed esecutive, dell'ordinanza di vendita e di qualsiasi altro atto o documento rilevante;
  • le richieste di sopralluogo/ispezione del bene devono essere formulate tramite il PVP.

Digitalizzazione dei Processi di Vendita Giudiziaria

Le modalità di vendita telematica richiedono la presentazione di offerte tramite il Portale delle Vendite Pubbliche. La fase successiva di rilancio sarà sul sito del Gestore individuato dal Tribunale. Il Gestore della vendita telematica svolge un ruolo importante nelle operazioni di liquidazione telematica insieme al PVP. Questo soggetto privato è autorizzato dal Ministero della Giustizia e registrato in un apposito elenco. Le ordinanze di vendita dall'11 aprile 2018 in poi richiedono modalità telematica. Nonostante la normativa sia chiara in merito, non tutti i tribunali sono pronti. La pandemia ha accelerato la digitalizzazione delle vendite. Dopo la sospensione delle vendite, molti tribunali che non si erano ancora pienamente adeguati all'obbligo normativo hanno velocizzato il percorso verso le modalità telematiche. Obiettivo? Facilitare il distanziamento sociale e limitare la circolazione dei soggetti coinvolti nella liquidazione.

Le vendite

Nonostante i cambiamenti introdotti dalla normativa, gli effetti sulle liquidazioni tardano a farsi vedere. Infatti, a fine 2022, il 23% delle procedure di liquidazione vengono gestite in modo tradizionale. Nonostante il dato sulle liquidazioni, i tribunali italiani gestiscono mediamente il 75% delle aste in digitale. Nel 2019, più del 30% delle aste venivano celebrate con modalità telematica. Con il tempo, la percentuale di aste telematiche è aumentata costantemente, accelerando a causa della pandemia. Nel terzo trimestre del 2020 c'è stato un picco di crescita, e la percentuale di aste telematiche ha continuato ad aumentare fino a raggiungere oltre il 70% nei primi mesi del 2022 e un nuovo picco del 77% a dicembre. Il numero cumulato di aste in modalità telematica è aumentato di oltre un terzo dal 2019 al 2022. Le differenze geografiche L'incremento dell'utilizzo delle aste telematiche è una tendenza che coinvolge tutte le aree del paese, anche se con volumi diversi. Nell'area Centro e Nord Ovest, si registrano punte dell'80% di aste effettuate telematicamente. L'area con la percentuale più bassa di aste telematiche (le Isole con solo il 61%), ha visto un avanzamento rapido della digitalizzazione. Infatti, in soli tre anni, c'è stato un aumento del 150% della modalità telematica di vendita.


News correlate



5 buone ragioni per acquistare casa all’asta
Notizie > Informazione Giuridica




Asta sincrona mista: cos’è e come si svolge?
Notizie > Informazione Giuridica