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Cataloghi d'asta, database Fototeca Zeri, gratis on line


Si tratta di una banca dati integrata con quella della Fototeca Zeri. Che cosa offre nello specifico?

La banca dati raccoglie un gran numero di informazioni. Da’, inoltre, la possibilità di mettere in relazione i cataloghi con le opere e le fotografie, una soluzione nuova al mondo dei collezionisti. In questo modo si potranno ricostruire collezioni disperse e favorire gli studi sul collezionismo.

Qual è il fine perseguito? Quello di rendere fruibile un prezioso lascito proveniente da Federico Zeri. In questo modo gli studiosi potranno usufruire direttamente del patrimonio. C’è, dunque, uno stretto collegamento tra il Catalogo d’asta e la Fototeca Zeri.

Il database Cataloghi d’asta, dunque, rivoluziona il mondo della ricerca con richieste immediate, specifiche, mai immaginate.

Per quanto concerne la ricerca bibliografica, al di là dei metodi usuali, questa si estende ad elementi più interessanti, quali: Luogo, Data di vendita, Codice d’asta, Collezione, Tipologia, Datazione delle opere vendute.

Inoltre è possibile sfogliare il materiale direttamente sul sito, in tempo reale, senza alcun codice d’accesso.

Le opere che riguardano questa collezione sono un patrimonio di enorme valore, per diverse ragioni: le svariate collaborazioni di cui si è servito Zeri con antiquari, collezionisti e case d’asta; le annotazioni provenienti dal grande studioso che riguardano i dettagli d’acquisto, prezzo e/o opere d’arte vendute.

La raccolta riguarda cataloghi italiani e stranieri sulla storia dell’arte per un periodo che va dall’Ottocento al 1998.

La collezione comprende 37.000 cataloghi d’asta, una delle maggiori presenti in Italia, di cui finora ne sono stati catalogati 14.000.
La collezione di Zeri ha visto di recente un importante aggiunta: quella della raccolta completa dei cataloghi Finarte, una donazione di oltre 1.200 volumi. Dopo la cessazione dell’attività della casa d’asta di Milano Finarte, c’è stata una donazione a favore della Fondazione 1.200 volumi, identificati come cataloghi Finarte, i quali sono andati ad ampliare la collezione di Zeri.
Il progetto è stato reso realizzabile attraverso l’importante contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali, Naturali, e del Settore Gestione e sviluppo del Polo Bolognese dell’Università di Bologna.