Crisi Aziendali

Casinò, tutto in mano ai giudici


Il futuro del Casinò di Aosta è in mano ai giudici. Il tribunale, rappresentato da Eugenio Gramola (presidente), Anna Bonfilio e Marco Tornatore, si è riservato la decisione in merito all'omologa del piano di concordato in continuità della Casinò de la Vallee spa al termine di un'udienza durata circa mezz'ora. Il provvedimento è atteso entro una settimana. L'89,24 per cento dei creditori del Casinò ha aderito al piano di concordato preventivo in continuità che prevede un rimborso del 78 per cento delle somme dovute dalla società ai creditori chirografari e del 100 per cento a quelli privilegiati. I debiti ammontano a oltre 81 milioni di euro e l'impegno è di pagarne 68,8. Spetta ora al giudice relatore scrivere il decreto, che potrà essere di omologa o di rigetto. In base alla relazione depositata e alla replica agli atti fatta in aula dal commissario giudiziale, il commercialista Ivano Pagliero, il piano di concordato è ad oggi la migliore opzione possibile. Nell'udienza c'è stato spazio anche per le repliche dell'avvocato di due creditori chirografari, Valcolor di Sarre e Sitec engineering di Aosta. La loro opposizione al piano si basa sull'ipotesi che il Grand Hotel Billia, struttura ricettiva di proprietà della società Casinò de la Vallee, sia stato svalutato e che con il suo reale valore i crediti potrebbero essere soddisfatti per intero. Ha preso la parola anche un legale della Elle Claims, società del gruppo Lefebvre, gestore della casa da gioco prima del passaggio diretto alla Regione, che aveva annunciato l'intenzione di opporsi in sede di omologazione dopo l'esclusione dai creditori. Oggetto del contendere sono circa 43 milioni di euro nell'ambito della 'causa madre', ancora in corso, sul passaggio dal privato al pubblico della casa da gioco.


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