La crisi economica ha coinvolto diversi settori del mercato e ha colpito in modo duro molti cittadini che, non riuscendo più a sostenere le spese in maniera autonoma, non hanno potuto evitare il fallimento e il pignoramento dei beni di proprietà.
Nessun bene può rappresentare una certezza in questo quadro, neppure la casa. Gli uffici delle vendite giudiziarie infatti registrano mensilmente numerose pratiche in procinto di diventare offerte immobiliari al pubblico.
La tendenza ovviamente riguarda soprattutto le grandi città, Roma e Milano in primis, ma coinvolge di fatto anche province minori: ad Arezzo ad esempio nell’ultimo mese sono stati quasi 600, incluse anche le vendite bis (ovvero quelle riproposte in un secondo atto per insufficienza di offerte nella prima asta), gli immobili venduti all’asta. A Milano, nel primo trimestre del 2010, sono state 1256 le case messe all’asta.
Nell’elenco delle offerte ci sono castelli, terreni, agriturismi, proprietà signorili e ville ma anche case di livello popolare: segno che le aste giudiziarie si adattano di volta in volta alle esigenze e alle possibilità economiche dei cittadini. Sono in molti a presentarsi alle aste sperando di ottenere un buon affare a prezzi vantaggiosi. Nel meccanismo ovviamente si inseriscono anche potenziali investitori: la possibilità di risparmio è in media del 20-25% rispetto al valore sul mercato.
Oltre agli immobili vengono venduti anche beni mobili, automobili, televisioni, elettrodomestici, quadri etc. Le stime prevedono, seguendo questo trend, di chiudere il 2010 ad una quota superiore ai 5 mila immobili pignorati.