Crisi Aziendali

Blutec, un mese per evitare il crac


È scattato il conto alla rovescia. Se Blutec, il Gruppo con sede a Rivoli titolare anche dell’ex fabbrica Fiat di Termini Imerese, vuole sopravvivere dovrà presentare al Tribunale Fallimentare di Torino un piano concordatario credibile. Entro e non oltre il 13 ottobre. Il tempo stringe per la società dell’automotive con sede a Rivoli. Anche perché la Procura piemontese, alla luce del pesante stato di dissesto, ne ha già chiesto il fallimento, con udienza già fissata per il 23 ottobre. L’amministratore giudiziario ha quindi un mese di tempo per riuscire a trovare un accordo con i creditori e attuare un piano di rilancio. L’impresa non è facile, perché Blutec, come spiega il Corriere della Sera citando il decreto col quale è stato concesso all’azienda il concordato con riserva, “versa in una condizione di gravissima tensione finanziaria caratterizzata da un’elevata esposizione debitoria scaduta e da carenti giacenze finanziarie”. Uno stato di insolvenza che sfiorerebbe ad oggi i 12 milioni di euro.

Agli atti ci sono decreti ingiuntivi per circa 3 milioni di euro maturati tra il 2016 e il 2018. È con i creditori che in questo mese l’amministratore giudiziario dovrà trovare un accordo, indispensabile per una eventuale concessione del concordato preventivo da parte del Tribunale Fallimentare. Alla finestra ci sono gli 880 lavoratori del Gruppo sparsi in tutta Italia. Se il piano sarà bocciato, il passo successivo sarà il fallimento. Il destino societario della Blutec si intreccia inevitabilmente con l’inchiesta penale che ha travolto i vertici, indagati per malversazione ai danni dello Stato. Avrebbero infatti sottratto alla società 16 dei 21 milioni di euro assegnati da Invitalia — l’agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa partecipata al 100 per cento dal ministero dell’Economia — per il rilancio dell’ex Fiat di Termini Imerese.


News correlate