Espropriazione

Autostrada Roma-Latina: polemiche sull'esproprio


A parlare a gran voce sono i cittadini delle zone che potrebbero essere colpite dai lavori di costruzione. Ci sono quelli che parlano di un’autostrada che entrerà nelle abitazioni della gente, per chi ne possiede ancora una.
Dieci cittadini sono stati sentiti dalla commissione di Lavori pubblici di Roma Capitale: questi hanno richiesto una revisione del programma. Il progetto della Roma-Latina, viene da lontano: un primo piano venne presentato nel 2003, con l'innesto sulla Roma-Fiumicino. Fu l'Anas a fermarlo, in quanto quest’ultima doveva essere un'arteria usata solo per i collegamenti con l'aeroporto di Fiumicino. La seconda versione del progetto differisce di molto, ora è definitiva e riguarda l’autostrada che dovrebbe arrivare fino ai quartieri di Vitinia e Torrino-Mezzocamino.

Il primo progetto doveva passare tra Vitinia Caltagirone, ma la Regione Lazio presentò lo studio di impatto ambientale del nuovo progetto, rispondendo alle integrazioni richieste.

A differenza del vecchio progetto, il nuovo prevede che l'opera passerà per la Riserva del Litorale romano: una scelta che fa discutere, che desta molte perplessità da parte dei cittadini, che hanno ipotizzato anche la possibilità di denunciare penalmente alcuni dirigenti del Comune di Roma alla Procura competente per omissione in atti d'ufficio.

Ciò che fa riflettere non è solo il percorso della nuova autostrada, ma anche il domani delle famiglie che vivono nella zona interessata nel prospetto: alcuni rischiano l'espropriazione della propria casa. Il risarcimento degli espropri è stato demandato al privato che vincerà l'appalto. C’è da chiedersi se una persona possa essere lasciata nelle mani di chi vede pochi soldi, a causa del fatto che lo Stato cercherà di risparmiare il più possibile per l’esecuzione dei lavori.

Per i cittadini coinvolti nella vicenda, la scelta del precedente progetto permetterebbe di risparmiare diverse decine di milioni di euro. In questo modo le opere di compensazione verrebbero meno. Con una delibera del Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) si è previsto un collegamento principale tra via Ostiense e via del Mare, stimato in 31 milioni. Con il vecchio piano la cifra verrebbe risparmiata perché l'autostrada in quel punto può connettere le due arterie.

Si vorrebbe inoltre creare un ponte sul Tevere di 25 metri e le cui pile poggiano su zone dove normalmente il fiume esonda. Una scelta molto rischiosa. Si sta, dunque, pensando di ricorrere al Tar Lazio, dove già vi sono diverse cause da parte dei cittadini, come la reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio del terreno, ciò che c'è sopra per fare l'autostrada, la mancanza dei nulla osta all'interno della Riserva naturale statale del Litorale romano (che finirebbe per essere intaccata nonostante sia a tutela integrale. I cittadini, finora, tra avvocati e Tar hanno speso 50 mila euro per questa battaglia.


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