L'azienda di trasporto pubblico di Roma è schiacciata dai debiti. Ora servirà un piano di rientro ma per qualche mese il patrimonio della società sarà protetto dalle azioni di pignoramento
Atac tenta di salvarsi dal fallimento con il concordato preventivo. Arriva così ad un punto di svolta la vicenda della società di trasporto pubblico romano, in forte crisi finanziaria. Nella giornata di oggi, venerdì primo settembre, arriva la nota del consiglio di amministrazione: "Il Cda di Atac ha individuato nella procedura di concordato preventivo in continuità la migliore soluzione alla crisi della società deliberando l'immediata comunicazione all'azionista e convocazione dell'assemblea dei soci per le decisioni di competenza". Il concordato preventivo, un accordo con i creditori sotto l'egida del tribunale, è la linea che si andava già delineando per salvare l'azienda capitolina.
Secondo la sindaca di Roma Virginia Raggi, "parte la rivoluzione che trasforma la più grande società pubblica di trasporti d'Europa in una azienda efficiente. Iniziamo un percorso che si chiama 'concordato preventivo' e che stiamo studiando dallo scorso anno: chiediamo ai creditori dell'azienda di realizzare insieme un piano di risanamento e rilancio". I sindacati di base hanno però immediatamente lo sciopero: si fermeranno il 12 settembre, temendo che il concordato possa mettere in pericolo "livelli occupazionali, diritti salariali e normativi dei lavoratori".
Con i bilanci in perdita da 14 anni e 1,35 miliardi di debiti, non sarà semplicie per Ernst&Young, la società nominata advisor, trovare la quadra del concordato. Per sei mesi le procedure di recupero del credito saranno bloccate con i magistrati che, dopo aver analizzato i bilanci, dovranno avere l'ok dei creditori al piano di salvataggio. Il patrimonio dell'azienda sarà messo quindi sotto tutela per un periodo di tempo e non potrà essere aggredito da nessuno dei 1.200 creditori, nel frattempo dovrà essere messo al punto il piano di rientro che servirà a salvare l'azienda. Il prossimo passaggio formale è l'okay del consiglio comunale.