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Atac, arriva l'accordo con i lavoratori: due ore di lavoro in più


L'azienda dei trasporti di Roma si accorda con i sindacati. Il presidente Paolo Simioni: «Primo passo per la soluzione della crisi»

L'azienda di trasporto romana, Atac, che due mesi fa è stata ammessa alla procedura di concordato ha raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali che prevede  l'avvio immediato dell'incremento di produttività previsto dal Piano Industriale, grazie anche al passaggio per tutti i reparti dell'Azienda da 37 a 39 ore di lavoro settimanali. L'intesa è stata firmata dall'azienda con Cgil, Cisl, Uil, Faisa Cisal e Ugl, e rappresenta la concretizzazione di uno dei principali pilastri del nuovo piano industriale. Tale piano, infatti, prevede, «oltre all’incremento dell’efficienza operativa, il riassetto ed efficientamento della struttura direzionale e dell'intera articolazione organizzativa della società, il riposizionamento commerciale e conseguente incremento dei ricavi da mercato, la valorizzazione degli Asset commerciali e la trasformazione digitale dell'azienda».

Tra le principali e più importanti novità dell'accordo si evidenzia la riconversione di parte del personale amministrativo in attività di supporto all'esercizio. Saranno inoltre potenziate in modo strutturale le attività di contrasto all'evasione e resa possibile l'apertura delle officine per l'intera giornata, sette giorni su sette «Sono soddisfatto - dice il presidente Atac Paolo Simioni -per questo risultato e riconosco alle organizzazioni sindacali di avere fornito una prova del senso di responsabilità che deve contraddistinguere la corretta gestione delle relazioni Industriali in Atac. Spetterà ora all'azienda, ai sindacati e ai lavoratori mettere in pratica gli accordi sottoscritti. Così facendo, tutti insieme, in un prossimo futuro saremo in grado di restituire alla città di Roma un servizio all'altezza di una delle più importanti capitali europee. Il primo passo verso la soluzione della crisi di Atac è compiuto».
 

Le tappe della vicenda Atac

Atac è stata ammessa al concordato in continuità a fine settembre. Dopo un'estate di passione, la società dei trasporti pubblici romani tenta la strada del risanamento attraverso la ricerca dell'accordo con i creditori. L'okay del tribunale è arrivato il 27 settembre: a darlo è stato il giudice Lucia Odello che ha nominato tre commissari che sovrintenderanno la procedura. A luglio, l'ex direttore generale diede l'allarme sui conti Atac. Pochi giorni dopo, si dimise.
 

Il futuro

Naturalmente i problemi di Atac non si esauriscono qui. L'ammissione al concordato e l'accordo con i lavoratori non è che il primo passo di un percorso. Certo, fondamentale: le azioni di pignoramento e recupero crediti sono bloccati. I conti sono in rosso e nel 2015 il bilancio si è chiuso con una perdita di un'ottantina di milioni. Gravata dai debiti che rischiavano di bloccarne l'operatività, l'azienda pubblica è ora al lavoro per presentare un piano di rientro parziale che dovrà poi essere votato dai creditori. Il loro parere sarà il momento più delicato: in caso di voto contrario il tribunale darà via libera alla procedura di liquidazione della società pubblica. Di certo con l'accordo raggiunto con i lavoratori, si scongiurano i rischi di scioperi e altre proteste che potevano ulteriormente minare l'azienda.

 


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