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Aste oggetti d'arte, prosegue crescita giro d'affari


Stando ai dati che sono contenuti all’interno del TEFAF Art Market Report 2017, il consueto dossier che analizza il mercato dell’arte globale, il 2016 è stato un anno di consolidamento della solidità del mercato, nonostante le incertezze economiche e politiche riscontrabili a livello mondiale. Realizzato in partnership con il Maastricht Centre of Arts and Culture, Conservation and Heritage (MACCH) dell’Università di Maastricht, il report elabora alcuni numeri di interesse che andiamo brevemente a riassumere.

Le vendite

Cominciamo dalle vendite, con il dossier che riepiloga che il giro d’affari nel mercato globale dell’arte (i dati si basano sulle informazioni diffuse dalle gallerie e dai mercanti) ha totalizzato 45 miliardi di dollari nel 2016, in crescita di quasi l’1,7 per cento rispetto al 2015. L’Europa è ancora la macro area con il risultato migliore in termini di vendite, con fatturato per oltre 20,5 miliardi di dollari, davanti alle Americhe con 14,5 miliardi di dollari e l’Asia con quasi 10 miliardi di dollari. Nello specifico dettaglio, gli Stati Uniti sono stati il primo mercato con il 29,5 per cento delle vendite, seguiti dalla Gran Bretagna con il 24 per cento e dalla Cina con il 18 per cento.

I trend

Per quanto concerne i trend territoriali, la variazione più significativa è avvenuta negli Stati Uniti, dove il valore delle vendite all’asta è sceso del 41 per cento. di contro, in Europa la flessione è stata solo del 13 per cento. In Asia invece il mercato è rimasto stabile, con il 40,5 per cento del mercato delle aste globali.

Le ragioni di queste forti oscillazioni sono da ricondursi al forte incremento delle vendite private, che rappresentano oggi circa il 70 per cento di tutte le vendite in tutto il mondo. I collezionisti sembrano dunque essere diventati meno inclini alla pubblicità ricevuta delle aste, preferendo andando a rincorrere le private sale, spesso ben supportate dalle stesse case d’asta.

Un altro trend è stato altresì rappresentato dalla variazione nel modo di fare business, visto e considerato che con la crescita sempre maggiore di internet è cambiato sia il modo di vendere e contemporaneamente anche la tipologia di cliente, che sempre più tende a informarsi e anche ad acquistare tramite il web, soprattutto per le vendite di importo poco significativo.

Il futuro

Infine, il dossier elabora anche qualche valutazione di massima per il prossimo futuro, nella quale emerge un discreto ottimismo, considerato che il 76,1 per cento degli intervistati ritiene che i propri clienti cresceranno e il 67 per cento afferma invece che le piattaforme di vendita online, sia i propri siti web che i siti di terze parti, continueranno a crescere di importanza e avranno un impatto ancora maggiore sui loro profitti in futuro.

Tra gli altri trend, anche il consolidamento dell’importanza delle fiere d’arte, sempre più efficaci e rilevanti per l’acquisizione di nuovi clienti.


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