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Aste immobiliari in calo, ma crescono le compravendite


Il mercato immobiliare italiano riprende la sua crescita in termini di compravendite, e il numero delle aste immobiliari cala. È questa la visione che emerge dall’ultimo dossier del Centro Studi Sogeea sulle aste immobiliari, che a inizio anno, con riferimento al semestre precedente, sono ammontate a quota 28.672 unità, contro le 30.746 del periodo precedente (rilevazione dei primi di luglio). La flessione è dunque del 6,7 per cento, con una concentrazione maggiore nel Settentrione, ancora in grado di assorbire più della metà degli immobili residenziali finiti all’asta (16.391 unità).

Le regioni con più immobili all'asta

Per quanto concerne tale novero statistico, il “bollino nero” è ascrivibile alla provincia di Vicenza, dove sono andate all’asta 1.596 case, precedendo dunque, in tale analisi, la provincia di Bergamo con 1.324 immobili, quella di Roma con 1.320 immobili, quella di Torino con 1.238 immobili e quella di Brescia con 1.127 immobili all’asta. Meglio va nel centro e nel sud Italia, con – rispettivamente – 6.711 e 3.026 immobili in vendita negli ultimi sei mesi. Sempre in ambito territoriale, si registra il maggior numero di vendite in Lombardia, con 5.411 unità, in grado di precedere il Veneto con 4.348 unità, il Piemonte con 2.740 immobili, il Lazio con 2.299 immobili, la Sicilia con 1.971 immobili, l’Emilia Romagna con 1.879 immobili e la Toscana con 1.713 immobili. Di contro, in coda a questa particolare classifica troviamo la Valle d’Aosta, con soli 16 immobili residenziali all’incanto, la Campania con 1.267 unità e la Liguria con 1.057 unità.

Quali case finiscono all'asta

Per il presidente del Centro studi, Sandro Simoncini, l’evoluzione sopra sintetizzata è spiegabile con il fatto che “negli ultimi sei mesi le vendite all’incanto andate a buon fine sono state compensate dall’arrivo sul mercato di altrettante case, segno che le persone che si trovano in difficoltà economico-finanziaria stanno fortunatamente diminuendo e che gli istituti di credito sono meno aggressivi nei confronti di chi è in sofferenza. Le banche sono infatti consapevoli che il valore degli immobili è drasticamente calato negli ultimi anni e, di conseguenza, un'asta non le farebbe comunque rientrare dei capitali erogati”. Infine, rileva ancora Sogeea, il 66% delle case in vendita ha oggi un prezzo inferiore ai 100 mila euro, con una percentuale che sale invece all’88% se si considerano anche gli immobili che appartengono alla fascia di prezzo tra i 100 mila e i 200 mila euro.

Come stanno andando le compravendite

Per quanto attiene il comparto delle compravendite, l’Istat ha elaborato alcuni recenti dati particolarmente positivi, e risalenti al terzo trimestre dello scorso anno solare, periodo in cui le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari complessivamente considerate sono state 144.487 unità, con un incremento dell’8,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una ripresa che riguarda tutti i principali comparti di mercato, con 135.580 trasferimenti di immobili ad uso abitazione e accessori, in rialzo dell’8,9%, e 8.100 trasferimenti immobiliari di proprietà a uso economico, in rialzo del 5,6%. I trasferimenti di unità immobiliari ad uso speciale e le multiproprietà sono invece cresciute dell’1,6%, a 807 unità.


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