In data 28 febbraio è partita nuovamente a Napoli l’asta giudiziaria degli oggetti di valore di proprietà di membri della camorra. Si tratta di oggetti che sono stati confiscati durante gli ultimi anni.
Degno di nota è l’anello con brillanti di Celeste Giuliano, sorella dell’ O Rre, Luigi, il boss di Forcella, fondatore assieme ad altri camorristi partenopei della Nuova Famiglia negli anni ’80. Fu proprio in quegli anni che si scatenò la faida contro O professore, ovvero Raffaele Cutolo.
Circa 10 giorni fa sono stati venduti due orologi preziosi appartenenti alla cosca, un rolex con brillanti e cassa d’oro bianco di Luigi Celeste e il cartier di diamanti e oro giallo, appartenuto alla moglie.
L’anello con brillanti parte con un valore d’asta di 50 mila euro. Nel corso di questa settimana saranno messi all’asta anche le automobili e gli appartamenti della famiglia. L’asta si svolgerà on line, sotto iniziativa del presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi e dal presidente della Corte d'Assise di Napoli, Carlo Spagna.
Ma non tutte le storie che si celano dietro le aste sono storie criminali. La notizia viene da una regione un po’ lontana: la Sardegna.
Le rilevazioni effettuate sul calendario delle aste giudiziarie del Tribunale di Cagliari, evidenziano come nel mese di febbraio, su 303 lotti in vendita 74 sono della provincia di Cagliari.
Dietro queste aste si nascondono in realtà beni oggetto di sacrifici di una vita, investimenti dati via a prezzi sempre più economici. Storie di vita in cui le persone si trovano senza più un’abitazione a cui fare ritorno o l’automobile con cui spostarsi.
Quali sono le basi d’asta? 18 mila euro per negozi, 30 mila euro per laboratori commerciali, 28 mila euro per appartamenti. E i veicoli? Ancora peggio: Mecedes Classe A data via per 1000 euro, Punto a 200 euro, autocarri a 100 euro.
La situazione è di forte emergenza e drammaticità, anche perché se da un lato ci sono le storie fatte da chi viene privato di un bene tanto agognato, dall’altro le vendite giudiziarie restano deserte data l’impossibilità di acquistare.