Quando un’asta immobiliare si conclude positivamente significa, intuitivamente, che è stato individuato un soggetto aggiudicatario.
L’iter procedimentale non si esaurisce però al momento dell’aggiudicazione e ci sono una serie di diritti ed oneri in capo all’aggiudicatario ma non solo. In primis la persona che ha visto accolta la propria offerta dispone di sessanta giorni di tempo per versare il prezzo complessivo di aggiudicazione, pagando quindi la parte residua della cifra dovuta. Nel caso in cui il termine di cui sopra non venga rispettato il diritto di aggiudicazione si considera decaduto e viene oltretutto trattenuta la cauzione a titolo di multa. L'immobile verrà naturalmente rimesso all’asta e se il prezzo di vendita sarà minore di quello precedente sarà proprio il precedente aggiudicatario che non ha provveduto al saldo a dover coprire la differenza per il danno causato con la sua inadempienza.
Una volta pagato il prezzo complessivo invece, a seguito del decreto di trasferimento, si diviene ufficialmente proprietari. Il decreto di trasferimento include anche la cancellazione di eventuali ipoteche o pignoramenti iscritti sull'immobile, liberando dunque il nuovo proprietario da ogni responsabilità in tal senso.
L’iter di cui sopra presenta una particolarità in caso di vendita con incanto: in questo tipo di aste immobiliari infatti ogni aggiudicazione è da ritenersi provvisoria in quanto, entro 10 giorni, sono ammesse nuove offerte che aumentino il prezzo di aggiudicazione di almeno il 20% (da qui l’espressione “aumento del quinto”). Nel caso di specie si aprirà una nuova asta, per stabilire l’offerta migliore, alla quale potranno partecipare l’aggiudicatario provvisorio, il nuovo offerente e tutti coloro che avevano fatto domanda di partecipazione all’asta precedente.