Procedure in forte flessione: rispetto al 2014 sono il 66 per cento in meno. Merito della ripresa ma pure dei cambiamenti normativi
Come i fallimenti, anche i concordati preventivi sono in calo. Nei primi sei mesi dell'anno in tutta Italia sono state aperte 362 procedure di concordato preventivo, il 26,7 per cento in meno rispetto al 2016 e la metà rispetto a due anni fa. Spostando lo sguardo al 2014, i concordati sono il 66 per cento in meno. I dati sono stati elaborati da Infocamere e pubblicati nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore. Secondo il quotidiano economico, non è soltanto il miglioramento dell'economia ad aver milgiorato il trend ma anche la riforma dello strumento stesso che lo ha bilanciato, evitando di penalizzare troppo le aziende creditrici.
Sempre secondo il Sole 24 Ore, è bassissima infatti la percentuale di crediti recuperati dalle aziende creditrici. Nel 2014 poco meno del sette per cento, nel 2012 appena il quattro per cento. Anche negli anni meno toccati dalla crisi (2009) la percentuale non andava oltre il 16,5 per cento. La quota di recupero effettivo totale ha toccato il 43,7 per cento nel 2009, l'anno migliore tra quelli monitorati da Bankitalia.
Secondo Infocamere a fare uso del concordato preventivo sono state soprattutto le aziende della Lombardia (77 casi), della Toscana (53 procedure) e del Lazio (35). Seguono il Veneto (26), l'Emilia Romagna (21). Sotto quota 20 tutte le altre regioni.