Come dice la stessa Asl, nessuno si è fatto avanti per l'ospedale: forse non è molto invitante il possibile riutilizzo della struttura o il prezzo, 630mila euro, come avvenuto in una recente stima dell’Agenzia del territorio. La mancanza di offerte, che già sembrava plausibile, apre dei nuovi scenari per riutilizzare la struttura.
Ci sarà sicuramente un ribasso del prezzo. Sarà poi, probabilmente avanzato un piano di recupero che non attraversa la vendita dell’edificio. Anche l’amministrazione comunale non era disinteressata a rilevare la struttura, ma non attraverso l'acquisto. Anzi: quando è uscito il bando dell’Asl, il sindaco Paolo Calzolari ha subito dichiarato che il Comune non aveveva a disposizione i 630mila euro che erano stati chiesti come base d’asta. No: il Comune, come dice Calzolari, sta pensando ad altre forme di investimento, che non siano gravose, e passa alla progettazione di un piano di riempiego diretto a salvare dal degrado una struttura ormai in degrado, piena di sporcizia di ogni sorta, e a dare una casa alla sezione locale della Croce Rossa.
Le parole di Calzolari
“Beninteso, qualora vi fosse un privato intenzionato a farsi avanti, noi saremmo ben felici di lasciargli spazio – dice Calzolari – vorrebbe dire che c’è qualcuno disposto a investire nel recupero dell’area ma anche nella possibilità di fare impresa in questa zona: temo, però, che non siano molti in questo momento in Italia». Così resta il piano bis: comunale, low cost. Il complesso immobiliare dell’ex ospedale si sviluppa su una superficie di 3.763 metri quadri.”
La palazzina consta di cinque piani: il primo è stato utilizzato in comodato gratuito dalla Fondazione Solaris per l’attività di cucina, e in epoca passata è stata la Solaris, che gestisce la casa di riposo, ad aver manifestato interesse di estendere il palazzo. Costituisce il complesso anche l’ex camera mortuaria, un piccolo rustico, l’area parcheggio e uno spazio a cortile. Il prezzo di 630mila euro è molto basso rispetto alla prima valutazione del Territorio, superiore al milione di euro, datata 2010.
Intanto manifestazioni di interesse arrivano per la De Tomaso e Pantera
A Giovanna Dominici e al curatore fallimentare Enrico Stasi sono stati offerti 510 mila euro per i marchi automobilistici De Tomaso e Pantera.
La cordata svizzera e lussemburghese di L3 Holding era bloccata a mezzo milione di euro ma prevedeva anche un piano industriale per il collocamento di 360 dipendenti entro il 2021. La scelta di giungere all'abbandono della gara da parte degli europei, che hanno gestito anche il team Lotus di Formula 1, era sembrata una strategia per poter prendere tempo e in effetti nei dieci giorni che sono stati dati dal tribunale per massimizzare gli introiti è arrivata un'offerta superiore, così come la proposta di un soggetto terzo, di una società italiana che ha posto il proprio interesse sui soli marchi senza realizzare un piano industriale.
L'asta si terrà il 19 marzo
Saranno quindi in tre a farsi gara per l'asta del 19. Comunque possono ancora essere presentate altre domande: il giudice, infatti, ha deciso che chi fosse interessato ad acquistare la De Tomaso può presentare le buste con l'offerta (aumentata di almeno il dieci percento rispetto ai 510 mila euro) entro mezzogiorno del 18 marzo.
Nel frattempo la De Tomaso è stata interessata da un'altra data
C'è un'altra scadenza e altri interessati per il futuro di De Tomaso: giovedì 19 alle 11.30 ci sarà la nuova asta per la vendita della fallita carrozzeria di Grugliasco dopo che sono state presentate due offerte migliorative rispetto alla precedente gara di 10 giorni fa.
Ci sono tre lotti immobiliari di proprietà del Comune di Fiano Marina che saranno presto venduti
Il Comune di Diano Marina proseguirà nelle prossime settimane alla vendita all’asta di tre lotti di immobili di sua proprietà. Venerdì 27 saranno messi all'asta l’ex asilo ai Gorleri, al prezzo a base d’asta di 240 mila euro; un appezzamento di terreno, sempre ai Gorleri, che sarà impiegato come parcheggio (6 mila euro); cinque posti auto scoperti in via Diano San Pietro (20 mila euro). L’aggiudicazione, definitiva a unico incanto, deve essere avvenuta per mezzo delle offerte segrete che devono essere confrontate con la base d’asta.
“Procediamo con queste vendite – ha dichiarato l’Assessore Luigi Basso - per avere entrate che compensino i problemi derivanti dal patto di stabilità. Rispetto al passato partiamo con un certo anticipo perché riteniamo che la verticalizzazione regionale non potrà essere quella degli anni precedenti”.